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‘La passione è pericolosa quando la muove il fanatismo’

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Barcellona è stata invasa da centinaia di migliaia di persone ma alla fine la scena se l’è presa lui, Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la Letteratur­a, star assoluta della manifestaz­ione, che nonostante gli 81 anni ha guidato il corteo sotto un sole cocente per oltre due ore. Fino al discorso finale che ha infiammato la folla che ieri ha colorato la capitale catalana con migliaia di bandiere spagnole. “La passione può essere pericolosa quando la muove il fanatismo e il razzismo. La peggiore di tutte è la passione nazionalis­ta”. Con queste parole il premio Nobel ha chiuso ieri la grande manifestaz­ione contro la secessione. Vargas Llosa ha detto che il messaggio al mondo è «un’immensa massa di catalani che non accetta di vedersi imposto un golpe e scende in strada per la legalità e per la libertà”. “Sono di sinistra innanzitut­to, nata in Andalusia, lavoro qui dall’età di 16 anni, e da 32 anni per la stessa impresa. La Catalogna è la mia terra, il mio paese, come anche la Spagna, e l’Europa. Non accetto di essere trattata da fascista. Io so cos’è il fascismo, l’ho vissuto sotto Franco”, dice Francisca, piccola e dal viso rubicondo, 58 anni, una leggerissi­ma punta di accento andaluso. Come lei ce ne sono migliaia in piazza Urquinaona, anzi decine di migliaia, centinaia di migliaia. Catalani, spagnoli di tutte le regioni, la maggior parte dei quali avvolti nel vessillo nazionale, quello con la corona reale in mezzo. Ma non mancano neppure le Seyneras, le bandiere catalane, senza però la stella bianca degli indipenden­tisti. “Barcellona è la vera capitale della Spagna”, si sente dire da più parti. ANSA/RED

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Mario Vargas Llosa star della manifestaz­ione

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