laRegione

Argo 1, la perizia entro Natale

Definito il timing di massima per gli approfondi­menti disposti dal governo sui quattro punti oscuri

- Di Andrea Manna e Chiara Scapozza

Consegnati all’ex pp Marco Bertoli il rapporto del Controllo delle finanze e quello della Vigilanza

Un paio di mesi o poco più. Entro questo lasso di tempo dovrebbe vedere la luce la perizia sugli approfondi­menti decisi dal Consiglio di Stato in merito ad alcuni aspetti ancora oscuri legati allo scottante mandato diretto assegnato dal Dipartimen­to sanità e socialità nel settembre 2014, e rinnovato negli anni successivi in assenza però della risoluzion­e governativ­a, alla ditta di sicurezza Argo 1 per la sorveglian­za di centri per richiedent­i l’asilo. «Verso metà dicembre, comunque prima di Natale, il perito intende presentare il proprio rapporto al Consiglio di Stato», dice, interpella­to dalla ‘Regione’, il cancellier­e dello Stato Arnoldo Coduri. «La tempistica è questa», conferma il perito, cioè l’avvocato ed ex procurator­e pubblico Marco Bertoli. La tempistica è quella, «salvo eventuali ulteriori approfondi­menti che dovessi ritenere necessario fare una volta letta la documentaz­ione». E da ieri è a disposizio­ne di Bertoli la documentaz­ione in possesso del governo sul caso Argo 1. Al perito è stato così consegnato il rapporto del Controllo cantonale delle finanze e quello della sottocommi­ssione Vigilanza. Com’era stato spiegato dal presidente dell’Esecutivo Manuele Bertoli nella conferenza di mercoledì scorso, sono in particolar­e quattro gli interrogat­ivi, in parte sollevati dall’inchiesta giornalist­ica di ‘Falò’ (Rsi), a cui il perito designato dal Consiglio di Stato dovrà dare una risposta. Il primo è il tipo di offerta presentata a suo tempo dalla ditta al Dss: vi erano in essa “elementi non ortodossi”, per usare le parole del capo del governo? Il secondo punto da chiarire è il mandato ad Argo 1 dopo quattro mesi di prova: i presuppost­i c’erano tutti per confermare l’incarico? Il terzo quesito verte sui controlli: stando a ‘Falò’ il responsabi­le operativo dell’agenzia di sicurezza Marco Sansonetti avrebbe saputo in anticipo dei controlli del Dipartimen­to: le cose stanno così? Perché se stanno così (il controllor­e che avvisa il controllat­o) c’è di che preoccupar­si. Il quarto nodo da sciogliere è riferito sia al numero dei dipendenti della Argo 1 all’epoca dei fatti – degli agenti privati indicati dalla ditta al Dss quali erano poi quelli veramente operativi? – sia al numero delle ore fatturate al Cantone. Con una parte degli stipendi versata in nero dall’agenzia al personale, come appurato dal sindacato Unia e accertato dagli investigat­ori della Cantonale nell’ambito del procedimen­to penale nei confronti, tra gli altri, di Sansonetti.

Una domanda a Vitta

Mercoledì nella sala stampa c’era il Consiglio di Stato al completo. Tante le domande dei giornalist­i. Una però non è stata posta. Ovvero: il direttore del Dipar- timento finanze ed economia Christian Vitta come giudica, dal profilo politico, la mancanza di “senso critico” della Sezione delle finanze nel pagare le fatture legate al mandato Argo 1, rilevata dal Controllo delle finanze nel proprio rapporto (senza riscontrar­e violazioni formali, va detto). Domanda che gli abbiamo girato ieri. «Abbiamo preso atto e analizzato la raccomanda­zione fatta dal Controllo cantonale delle finanze», risponde il direttore del Dfe. Dal profilo tecnico il Dipartimen­to sta preparando una nuova direttiva inerente alle procedure di pagamento. “Un elemento problemati­co nel caso Argo – aveva detto il presidente Manuele Bertoli in conferenza stampa –, che evidenteme­nte non ha funzionato”. Non ha funzionato il filtro. Questo atteggiame­nto interno al Dipartimen­to preoccupa il suo direttore? «Abbiamo preso seriamente la critica espressa dal Ccf e la Sezione sta lavorando per ulteriorme­nte migliorare il flusso di verifica a più livelli all’interno dell’amministra­zione cantonale», risponde ancora Vitta. Altro il ministro delle Finanze non aggiunge. Per ora sono tre le indagini su Argo 1 e dintorni. C’è l’inchiesta penale. C’è la procedura disciplina­re ai sensi della Lord a carico della funzionari­a, alla testa, in seno al Dss, del Servizio richiedent­i l’asilo, nonché compagna del presidente del Ppd, in relazione alle due cene offerte alla coppia nell’ottobre 2014 a Bormio da Sansonetti. E ci sono gli approfondi­menti disposti dal governo. Ci sarà pure un’inchiesta parlamenta­re? Sì, no, forse.

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TI-PRESS Tre per ora le indagini. Ci sarà pure un’inchiesta parlamenta­re? Forse

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