Ai migranti pensa Merkel
Accordo tra Csu e Cdu in Germania su un limite di ingressi, salvo ‘necessità del momento’
L’intesa tra il partito della cancelliera e i bavaresi consente l’avvio delle trattative per la formazione del prossimo esecutivo
Berlino – Duecentomila migranti all’anno e non se ne parli più. Come nei vecchi mercati bavaresi, la Csu e la Cdu si sono date la mano concludendo un accordo che sanno entrambe di non poter rispettare. Ma dovevano pur trovarlo, per consentire ad Angela Merkel di iniziare i negoziati per la formazione del prossimo governo federale senza doversi preoccupare del “fuoco amico”. La Csu di Horst Seehofer, costola bavarese del partito di Merkel, ne ha sempre costituito l’elemento più conservatore, ma ciò non le è bastato a evitare la perdita di un buon dieci per cento di voti nelle legislative del 24 settembre, a favore dell’estrema destra di Alternative für Deutschland. E per non subire un nuovo rovescio nelle elezioni regionali nel 2018, i bavaresi hanno fatto la faccia cattiva, esigendo dal loro senior partner un impegno a contrastare l’immigrazione, il tema su cui Afd fa loro una concorrenza spietata. Hanno così ottenuto di introdurre l’agognato numero di riferimento dei 200mila ingressi di migranti l’anno, dovendo però rinunciare alla formulazione di “tetto limite”. Mentre Merkel ha ceduto sull’introduzione del numero di riferimento, ma salvaguardando il riconoscimento del diritto d’asilo quale diritto fondamentale. Il che significa che la soglia di riferimento dei 200mila potrà essere adeguata, volta per volta, alle necessità del momento. Se l’intesa mette Merkel in condizione di negoziare con i liberali Fpd e i Verdi, il suo contenuto costituirà il punto più critico delle trattative, considerate le posizioni estremamente distanti tra liberali, Verdi e Csu. I Verdi hanno comunque già annunciato battaglia. Il loro leader, Cem Oezdemir, commentando l’accordo, ha detto: «Alla fine verrà fuori qualcosa di molto diverso da quanto hanno deciso». Di tutt’altro parere i liberali, che invece alzano il tiro: «Il compromesso dell’Unione non è ancora la politica strategica di immigrazione che consideriamo necessaria», ha dichiarato Christian Lindner alla ‘Passauer Neue Presse’. All’interno dell’Unione, invece, il patto raggiunto ha un significato importante perché permette di rinsaldare i rapporti tra due partiti che si sono reciprocamente rimproverati la disfatta elettorale. Non si può negare, d’altra parte, che per rinforzare l’Unione, Merkel abbia dovuto necessariamente blandire l’ala destra del suo partito. Prima ancora di quelle bavaresi, le elezioni di domenica in Bassa Sassonia saranno un altro banco di prova per il nuovo corso della cancelliera.