La musica riconquista la città
Coopaso lancia una rassegna di note acustiche blues e folk. E progetta un centro culturale
Bellinzona potrebbe offrire degli spazi tra le piazze Collegiata e Buffi per altre forme artistiche, dalla fotografia alla danza
La musica dal vivo riconquista il centro storico di Bellinzona. Da dopodomani, giovedì 12, Coopaso riparte infatti con una nuova rassegna intitolata ‘Autunno unplugged’ con concerti blues e folk in versione acustica: sette esibizioni dal vivo al nuovo ristorante la Corte in fiore, nelle vicinanze di piazza Collegiata e piazza Buffi, e altre quattro date previste al Grotto Matafontana di San Vittore. Lasciamo però a dopo (articolo a lato) i dettagli della programmazione e concentriamoci sul centro storico, perché le novità qui non sono finite. Con l’accordo dei proprietari della ‘Corte’, Coopaso sta pensando di aprire i propri orizzonti dalla musica blues ad altre arti, dalla fotografia alla pittura o ancora alla danza. L’obiettivo: trasformare in futuro questi spazi nel cuore di Bellinzona – affacciati sulle due piazze Collegiata e Buffi – in un centro culturale a disposizione di chi fa musica, ma anche di tutti quelli che cercano nella Turrita spazi per esibirsi. Sogno irrealizzabile? Claudio Egli, direttore artistico di Coopaso, riparte dalla mozione per una Casa della cultura presentata in giugno da Michela Delcò Petralli, consigliera comunale dei Verdi e presidente di Coopaso. Petralli chiedeva appunto al Municipio della nuova Città di attivarsi nell’individuare un punto di riferimento per chi intende proporre eventi culturali al di là dell’ambito classico e istituzionale, ma anche per chi semplicemente vuole curiosare, usare, approfittare delle varie attività. I primi contatti, con l’idea del centro culturale, sono per l’appunto partiti a fine estate, qualche tempo dopo la presentazione della mozione. Sviluppi? «Diciamo che per ora – risponde Egli – vogliamo concentrarci sull’autunno-inverno con la nostra rassegna. Se il riscontro, come speriamo, sarà buono pensiamo di allargarci dopo questa fase di test alla vicina piazza Buffi, coinvolgendo altri gerenti». L’offerta risponderà alle esigenze del centro storico e di un pubblico di nicchia, con eventi di qualità: la formula sarà quella degli aperitivi musicali, che i bellinzonesi conoscono bene dai tempi dello Zoccolino, nelle ore serali (dalle 19 fino al massimo alle 23), godibili senza il bisogno di prendere l’auto. E se questa prima fase dovesse andare come sperato, con un riscontro di buon pubblico, l’esperienza potrebbe riprendere, nel periodo primaverile ed estivo, allargandosi ad altri artisti, verso altre forme di espressioni artistiche, dalle arti visive alla danza e magari anche al teatro. Un progetto interessante, ma realizzabile per Bellinzona? Egli anche qui si dice fiducioso. «Bisogna smetterla di parlare di città morta», dice. «La città può offrire molto». Ma i vicini? «Abbiamo già parlato con alcuni». C’è apertura.