Bellinzona genera più costi sanitari pro capite: ecco perché resta in zona 1
La sospensione della modifica dell’Ordinanza federale sulla suddivisione per regione di premio ‘carica’ dunque sull’aggregazione del Bellinzonese – effettiva dallo scorso 2 aprile – la ‘colpa’ del rincaro che subiranno dal prossimo gennaio gli abitanti degli ex Comuni di Claro, Moleno, Preonzo e Gnosca divenuti quartieri della Turrita. A sua volta, per comprendere come mai Bellinzona si trovi in zona 1 (più cara) anziché come parte del Locarnese e come gli altri distretti sopracenerini in zona 2 (meno cara), il Municipio in estate ha chiesto lumi al Dipartimento sanità e socialità (Dss). La risposta conferma che Berna ha sospeso almeno per un anno l’introduzione della prevista suddivisione per Distretti (sempre che vi si giunga) e che la competenza sull’attribuzione alle zone 1 o 2 è del Dipartimento federale dell’interno in funzione del costo pro capite delle prestazioni sanitarie. Allo stesso Dipartimento spetta anche fissare la differenza massima fra i due livelli di premio (15%) in base alle differenze di costi sanitari generati, nonché verificare periodicamente se l’attribuzione a una o all’altra zona sia appropriata. In caso di modifiche il Cantone viene consultato. Poiché il quadro ticinese è invariato da anni – annota il Dss – si può dedurre che le verifiche svolte non hanno ravvisato la necessità di cambiamenti. Sempre al Cantone, inoltre, spetta proporre al Dipartimento federale dell’interno l’attribuzione a una regione 1 o 2 in caso di aggregazione comunale. A Questo riguardo – conclude il Dss – le conseguenze pratiche derivanti dalle modifiche dell’Ordinanza sulle regioni di premio, così come esposte nel progetto posto in consultazione, appaiono inevitabili. Nulla da fare quindi per gli assicurati di Claro, Moleno, Preonzo e Gnosca, i quali dal gennaio 2018 dovranno far capo al doppio rincaro dovuto al passaggio della zona da 2 a 1 e all’aumento annuale dei premi. Unica consolazione: l’aumento di premio a seguito del cambiamento di zona non sarà retroattivo al 2 aprile. L’Ufficio federale della sanità ha infatti richiamato all’ordine le casse malati frettolose che in primavera avevano applicato il balzello a partire dal primo giorno di aggregazione. MA.MO.