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A Shanghai per un finale... perfetto

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Alla Rod Laver Cup è apparso rilassato, e brillante. A Shanghai, però, per Roger Federer le cose tornano a farsi serie. È trascorso un mese dalla battuta d’arresto nei quarti di finale degli Us Open contro Juan Martin del Potro, figlia di una condizione non ottimale a seguito dello stop per i dolori alla schiena che lo avevano costretto a disertare il Masters 1000 di Cincinnati e a consegnare a Zverev la finale di quello di Montréal. In Cina il basilese riprende la rincorsa alla prima poltrona mondiale, saldamente occupata da Rafael Nadal, fresco di trionfo a Pechino. Prima di abbordare il torneo che segna il suo rientro sul circuito (entra in lizza domani), Federer si è concesso un po’ di svago, ha scattato qualche “selfie” con stelle del basket Nba quali Kevin Durant e Stephen Curry dei Golden State Warriors, nello spogliatoi­o dei quali è stato invitato prima del loro test amichevole contro il Minnesota. «È inabituale che possa entrare in uno spogliatoi­o di altri sportivi – ha ammesso il numero due al mondo –, a maggior ragione a ridosso di una loro partita. È stato speciale, mi piace molto incontrare campioni di altre discipline». Ora, però, si torna al tennis. Nadal guida il ranking Atp con 2’360 punti di vantaggio sull’elvetico. Il quale deve essere praticamen­te perfetto da qui alla fine della stagione, se intende scalzare l’iberico. Roger può raccoglier­e al massimo 4’000 punti (1’000 a Shanghai e Parigi-Bercy, 500 a Basilea e 1’500 alle Atp Finals di Londra). Deve vincere ovunque, e confidare che Rafa perda colpi.

Quante risate a Praga...

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