Braccialetto anti-stalker
In arrivo nuovi provvedimenti a tutela delle vittime di violenza domestica
Le persone accusate di stalking dovranno portare un braccialetto elettronico, per controllare che non violino il divieto di avvicinamento alle loro potenziali vittime. Lo prevede un messaggio adottato ieri dal Consiglio federale che mira a migliorare la protezione dalla violenza domestica e dallo stalking. Un’ulteriore misura consiste nello sgravare le vittime dalla responsabilità della sospensione e dell’abbandono del procedimento penale. Sarà il magistrato a decidere. Il governo è intervenuto nel quadro di un costante aumento dei reati di violenza domestica e di stalking: lo scorso anno ne sono stati registrati 17’685. Si tratta di una crescita del 2% rispetto al 2015 e del 13% rispetto al 2014. Una problematica importante e spesso poco tematizzata, la cui drammaticità è confermata dalla morte di 18 donne, di un bambino e da 52 tentativi di omicidio solo nel 2016. Questa situazione deve assolutamente cambiare, ha detto ieri in una conferenza stampa la consigliera federale Simonetta Sommaruga, ricordando che ha prestato servizio notturno in un centro di accoglienza per le vittime di violenza domestica negli anni Ottanta a Friburgo. Intanto diversi cantoni si sono già adoperati per affrontare meglio questa minaccia, Ticino compreso: «Il Dipartimento istituzioni, tramite la Divisione della giustizia, ha invitato il Gruppo permanente in materia di violenza domestica a fare delle proposte in vista dell’adozione di una legge cantonale specifica», spiega a ‘laRegione’ la direttrice dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa Luisella De Martini. A livello federale permangono tuttavia punti deboli nella legislazione, emersi in due distinti rapporti stilati in risposta a postulati della consigliera nazionale socialista Yvonne Feri. Fra questi figurano alcuni aspetti di diritto processuale, ma anche la difficoltà di far applicare le misure di protezione (come il divieto di avvicinamento) decise dal giudice. Per colmare queste lacune il governo propone l’introduzione nel Codice civile di una base legale che consenta di ordinare la sorveglianza elettronica di una persona, con braccialetto geolocalizzato. Il mancato rispetto del divieto di contatto è uno dei principali problemi nei casi di stalking, visto che è spesso difficile provare che il persecutore abbia infranto quest’obbligo, ha rilevato la ‘ministra’ della giustizia. A Sud delle Alpi si sta cercando di andare proprio in questa direzione: «Speriamo che il Ticino possa dotarsi già dal prossimo anno – dice De Martini – di una legge contro la violenza domestica nella quale integrare anche le basi legali per permettere l’applicazione del braccialetto elettronico
alle persone che rappresentano una minaccia». Per eliminare ulteriori ostacoli a livello civile, il Consiglio federale propone inoltre che le spese processuali non siano più addossate alle vittime. Il giudice comunicherà la sua decisione a tutti i servizi competenti per la protezione o l’esecuzione delle misure, in modo da migliorare il loro coordinamento. A livello penale è previsto un nuovo disciplinamento della sospensione o dell’abbandono di un procedimento per lesioni semplici, vie di fatto reiterate, minacce o coazione nei rapporti di coppia. La decisione sulla prosecuzione non dipenderà più unicamente dalla volontà della vittima – che in alcuni casi può subire pressioni ad esempio dal marito, ha sottolineato Sommaruga – ma anche dall’autorità penale. La sospensione del procedimento sarà così decisa solo se migliorerà la situazione della vittima e non sarà ammessa in caso di sospetta recidiva nel rapporto di coppia.