Cintura sanitaria europea attorno a Barcellona
Bruxelles – La consegna è: isolare Barcellona. Da Berlino a Parigi, passando per Roma e Bruxelles, per una volta l’Europa parla con una voce sola (quella della paura, secondo i malpensanti): l’indipendenza della Catalogna sarebbe illegale e come tale non verrebbe riconosciuta. Tanta compattezza, più che in soccorso di Madrid, viene esibita per evitare un pericolosissimo precedente all’interno della stessa Unione. La reazione è giunta il giorno dopo l’appello del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al presidente catalano Carles Puigdemont (rompendo il silenzio dietro cui l’Ue si era trincerata da giorni), perché non annunciasse “una decisione che renderebbe il dialogo impossibile”. A Bruxelles, tuttavia, nessuno intende fare un passo in più e porsi come mediatore. «È un problema che riguarda il Regno di Spagna e tocca al governo spagnolo affrontare e risolvere la questione», ha detto il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. Una linea seguita da Roma, Parigi e Berlino. «Una dichiarazione di indipendenza della Catalogna sarebbe illegale e non sarebbe riconosciuta», ha ribadito la portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel. Anche da Parigi totale allineamento: “Ogni dichiarazione unilaterale di indipendenza sarebbe illegale e non potrebbe essere riconosciuta”, ha affermato il Quai d’Orsay, confermando che “ogni soluzione a questa crisi va trovata nel quadro costituzionale spagnolo”.