Le frontiere dell’impiantistica
Taluni concetti e tecnologie che valevano vent’anni fa, spiegano gli organizzatori, sono oggi superati. E prima di sostituire o installare costosi apparecchi, sarebbe meglio chiedere una consulenza a TicinoEnergia.
Costruire casa o comprarla e ristrutturarla; metter mano a un appartamento o a un palazzo; o, ancora, ristrutturare il rustico in montagna. In Ticino il fermento edilizio è costantemente ad alti livelli, ancora di più negli ultimi anni grazie ai tassi ipotecari favorevoli. Tra le varie componenti cui il committente si vede confrontato, quello energetico si pone in testa alla classifica per incidenza – immediata e a lungo termine – su costi e ambiente. Molto spesso si rischia il disorientamento di fronte alla moltitudine di possibili soluzioni diverse. Tutte, peraltro, più o meno buone, ma talune più all’avanguardia di altre. Un’occasione per ‘dare un’occhiata’ e interpellare gli specialisti, senza impegno, è data dalla nona edizione di ‘Ticino Impiantistica’ in agenda oggi (ore 17-22 con inaugurazione alle 16), domani (ore 17-22) e sabato (13.30-18) al Mercato coperto di Giubiasco (entrata libera). Settanta gli espositori presenti, tutti ticinesi o svizzeri. Fabio Sacchi, organizzatore dell’evento proposto ogni due anni, evidenzia come in un ventennio molto sia cambiato dal profilo della sostenibilità energetica degli edifici. Ciò che sembrava all’avanguardia all’inizio degli anni 2000, oggi è già quasi vetusto. Un esempio su tutti, il riscaldamento elettrico, anche ad accumulazione: negli anni 90 beneficiando di aiuti all’acquisto era diffusissimo (oggi è ancora presente nel 15% delle abitazioni ticinesi), mentre il consumo elevato di corrente giustificava il mantenimento delle centrali nucleari. La svolta decisiva è giunta lo scorso maggio con l’accettazione popolare della Strategia energetica 2050 voluta dalla Confederazione e mirante al progressivo abbandono del nucleare a favore delle rinnovabili.
Le novità: batterie per fotovoltaico e cappotto isolante di 6 millimetri
In questo contesto – annota Mirco Moser, capo Ufficio cantonale aria, clima ed energie rinnovabili presso il Dipartimento del territorio – i criteri edilizi sempre più stringenti, sia per i privati sia per gli enti pubblici, hanno favorito il miglioramento energetico degli stabili grazie anche alla possibilità di beneficiare di incentivi pubblici. A giocare un ruolo è anche la maggiore consapevolezza verso gli aspetti ambientali. Riflessioni che toccano però in maniera differente i proprietari: più attenti i piccoli, meno propensi a risanare i grandi, specie laddove gli appartamenti siano dati in affitto. Ciò che induce l’ente pubblico a farsi promotore di azioni di sensibilizzazione rivolgendosi ad esempio alla Camera dell’economia fondiaria (Catef) e ai proprietari istituzionali come le casse pensioni. Un de-
ciso passo avanti – aggiunge Moser – è stato compiuto sia con l’avvento del teleriscaldamento (varie località ticinesi vi hanno optato) sia col miglioramento tecnologico degli impianti solari e fotovoltaici, il cui costo si è peraltro dimezzato nell’ultimo decennio. La novità, in questo settore, è rappresentata dal crescente
sviluppo e messa sul mercato di batterie d’accumulazione molto performanti che consentono di tenere per sé la corrente prodotta di giorno, anziché metterla in rete raccogliendo introiti esigui. Un’altra novità è rappresentata dall’arrivo anche sul mercato ticinese di un ‘cappotto’ isolante nanotecnologico per abitazioni spesso soltanto 6 millimetri anziché i classici 12 o 15 centimetri. Un consiglio che Moser si sente di dare, infine, è quello di informarsi adeguatamente su quanto il mercato offre e sugli aiuti di cui è possibile beneficiare: il tal senso la consulenza fornita da TicinoEnergia può essere d’aiuto. MA.MO.