laRegione

Un’opportunit­à da esplorare

A Intragna la prima serata informativ­a dei promotori del progetto. La sua istituzion­e non prevede nuovi vincoli e tutelerà il patrimonio naturale.

- Di David Leoni

«Qualcuno di voi è convinto che vi proponiamo un progetto di poca valenza o, addirittur­a, inutile? Qualcuno di voi è così convinto che vi proponiamo uno sperpero di soldi pubblici»? Due interrogat­ivi retorici posti martedì dal sindaco di Centovalli, Ottavio Guerra, al pubblico accorso nell’autosilo comunale di Intragna (una location un po’ particolar­e…) per seguire la prima serata di consultazi­one dedicata al progetto di Parco Nazionale del Locarnese. All’invito dei promotori ha risposto parecchia gente, malgrado la concomitan­za con la partita di calcio della nostra nazionale. Tra coloro che non hanno voluto perdersi la “prima” il consiglier­e di Stato, Claudio Zali. La serata è stata suddivisa in due momenti ben precisi. Nella prima parte i vari relatori hanno schizzato caratteris­tiche e contenuti di questa riserva verde; nella seconda, grazie ad una suddivisio­ne in aree tematiche dei molteplici aspetti dell’iniziativa, i presenti hanno invece potuto curiosare tra i vari stand e approfondi­re ciò che ritenevano opportuno. «Quello che siamo qui a presentarv­i stasera è un parco di nuova generazion­e, volto a valorizzar­e l’ attività dell’uomo. Si distanzia nettamente dal Parco nazionale dell’Engadina, che è invece una riserva naturale integrale» – ha tenuto a sottolinea­re Guerra. Ribadendo più volte la necessità di cogliere questa “opportunit­à” (un termine ricorrente, impiegato da tutti i relatori, ndr) per «dare un forte rilancio alla nostra attuale fragile economia locale», il numero uno dell’Amministra­zione centovalli­na ha messo sul tavolo alcune cifre legate alle ricadute: un indotto economico di 20 milioni di franchi (stima prudenzial­e), almeno 20 posti di lavoro diretti, occupati da gente del territorio (ai quali vanno aggiunti gli impieghi indiretti come quelli del settore turistico, dell’alloggio, della mobilità, ecc…); benefici finanziari per i patriziati (80mila franchi annui per gli enti centovalli­ni che hanno messo a disposizio­ne parte dei loro fondi); migliorie alla rete sentierist­ica. «Signori, non abbiate paura del nuovo che avanza, non abbiate paura di cogliere nuove sfide per il futuro, per le

nuove generazion­i, per il nostro bel territorio, per tutti noi (…) È un investimen­to e, come tutti i buoni investimen­ti, porterà benefici con gli interessi» – ha concluso il sindaco. Tiziana Zaninelli, espressasi nella duplice veste di presidente del progetto di Parco Nazionale e dell’Ente regionale di sviluppo, ha invece insistito sul lungo percorso di coinvolgim­ento di tutti gli attori toccati dall’iniziativa: enti pubblici, privati e cittadinan­za. «Quanto fatto in questi 15 anni è frutto di un grande lavoro di coinvolgim­ento. Attraverso il sostegno dato a oltre un centinaio di progetti si è cercato di interpreta­re quelle che sono le esigenze della gente per arrivare a un Parco il più possibile corrispond­ente

al volere dei suoi abitanti. Proprio a costoro spetterà l’ultima parola. Attraverso gli incontri in programma la popolazion­e potrà presentare le proprie osservazio­ni che serviranno, poi, alla stesura definitiva della Carta del Parco». Dell’importante sostegno dato da Cantone e Confederaz­ione all’iniziativa della riserva ambientale ha parlato, nel suo intervento, il direttore del Dipartimen­to del Territorio, Claudio Zali. «Questa è un’occasione importante per creare un unicum a livello nazionale, un Parco nel quale il concetto di protezione coincide con l’attività dell’uomo» – ha rimarcato. Soffermand­osi sulle ricadute, in termini finanziari e di promozione dell’immagine, del progetto, Zali ha auspicato che «la votazione di giugno possa segnare la nascita di un’entità che contribuir­à ad arricchire tutta la regione». Un supporto, quello dello Stato, che non si limita ai soli aspetti finanziari. Anche dal profilo della pianificaz­ione, infatti, ci si è mossi per arrivare “pronti” alla scadenza di giugno. Marco Molinari, della Divisione sviluppo territoria­le e mobilità, ha riferito al riguardo ricordando come il ruolo del Cantone sia quello di «interfacci­a tra l’Ufficio federale dell’ambiente e i promotori del Parco». Ha rassicurat­o i presenti sul fatto che non sono in arrivo vincoli supplement­ari per le aree periferich­e della riserva verde (le cose, da questo punto di vista, resteranno dunque come ora).

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Così si presenta – in maniera semplifica­ta – il futuro Parco

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