Frontalieri, il malinteso sulla firma
Il testo è parafato ma la sigla vera e propria non è ben chiaro quando verrà posta
Si gioca tutto sul detto o non detto e il frainteso, la polemica di questi giorni tra Svizzera e Italia – via Ticino – sull’attesa firma sotto l’accordo per la fiscalità dei frontalieri e che probabilmente non arriverà nemmeno a questo giro. La legislatura in Italia si sta avviando alla conclusione ed è improbabile che la sottoscrizione avvenga in tempi brevi come invece affermato (o a questo punto auspicato...) dal consigliere federale Didier Burkhalter lunedì scorso a Lugano. In realtà il responsabile del Dipartimento degli affari esteri uscente (a fine ottobre lascerà l’incarico a Ignazio Cassis) dopo l’incontro con il suo omologo italiano Angelino Alfano fu molto cauto aggiungendo che “l’esperienza ci insegna che bisogna essere prudenti”. Alfano dal canto suo si limitò a una diplomatica frase di circostanza (“Non voglio dare date, ma siamo vicini”) non essendo il dossier di sua competenza e nemmeno del Dfae visto che tratta di materia fiscale notoriamente di pertinenza del Dipartimento federale delle finanze diretto da Ueli Maurer. L’intesa, lo ricordiamo, è già stata parafata (siglata dalle rispettive delegazioni tecniche, ndr) da quasi due anni (dicembre del 2015) e attende ancora la firma politica a livello governativo per l’avvio dell’iter di ratifica. A contribuire a rallentare la parte italiana è l’arcinota richiesta del casellario giudiziale per i cittadini italiani che chiedono in Ticino per la prima volta, o lo rinnovano, un permesso G (frontalieri) o B (dimoranti). Lo scorso giugno il Consiglio di Stato ticinese, per rimuovere l’ultimo ostacolo a un accordo giudicato positivo visto che il futuro regime aggraverà fiscalmente i frontalieri riducendo il rischio di dumping salariale, ha accettato di non richiedere più sistematicamente il casellario giudiziale ma questo solo dopo l’avvenuta firma. Alla Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (Sfi) sono coscienti che il dossier frontalieri tra Italia e Svizzera si trascina da ormai parecchio tempo ma non possono dire con precisione quando ci sarà la firma. Il testo dell’accordo è noto e il lavoro dei negoziatori si è concluso da tempo. Serve solo la volontà politica che non sempre è chiaramente espressa da una parte e dall’altra del confine.