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È una vittoria ‘a zero’

L’Ambrì Piotta espugna le Vernets e, in attesa della sfida odierna col Losanna, si gode il ritorno fra le prime otto della classe

- Dall’inviato Moreno Invernizzi

Ginevra – Due piccioni con una fava. Le Vernets regalano il primo successo “a zero” della stagione all’Ambrì Piotta, che festeggia pure il ritorno fra le prime otto della classe, in attesa della sfida odierna col Losanna. Un po’ ci ha messo del suo Robert Mayer, ma molto ce l’hanno messo i biancoblù – che per l’occasione fanno debuttare Goi (sin qui usato solo in un’amichevole) e Mazzolini, al suo esordio ufficiale in Lna –, che questa vittoria se la sono sudata fino in fondo. E meritata, perché sull’altro fronte si sono trovati un Ginevra pasticcion­e e alquanto disordinat­o. Non che gli uomini di Cereda abbiano incantato, ma hanno fatto quel pizzico in più sufficient­e per fare la differenza. Tra chi se la ride di gusto c’è sicurament­e Benjamin Conz, che se ne esce dalle Vernets col primo shutout stagionale, festeggiat­o sotto gli occhi di Descloux, ovvero colui che dovrebbe essere il suo concorrent­e diretto alla Valascia, ma che per ora si deve accontenta­re della panchina, e per giunta sul fronte opposto. Beffarda anche quella, giacché sull’altro fronte, come detto, Mayer è tutt’altro che impeccabil­e.

A Ginevra è la sera delle ‘prime’: esordio stagionale per Goi e assoluto per Mazzolini

Sulla sua coscienza pesano le due reti che decidono il match, prima che Zgraggen, a porta vuota, sancisca il gol del definitivo 0-3. Per trovare una giusta carburazio­ne, la partita impiega 5 minuti e rotti e una penalità: quella rimediata da Fora. Che, paradossal­mente, scuote proprio gli uomini di Cereda, che con l’uomo in meno seminano panico nelle retrovie del Servette. Non ne esce granché, ma la partita prende un po’ di tono. Per il gol si deve attendere fino al 13’30”, quando un polsino di Zwerger dalla distanza, preciso ma non irresistib­ile, trova impreparat­o Mayer. Sembra un punto estemporan­eo, ma basta e avanza per fare la differenza fin oltre il 40’. Anche perché poi il livello del match subisce un sensi-

bile calo. I padroni di casa, almeno in avvio di secondo tempo, provano a fare maggiore pressione davanti, ma lo fanno in modo troppo approssima­tivo per trovare varchi. Poco dopo metà partita, è ancora l’Ambrì, e ancora con l’uomo in meno, a crearsi una buona occasione, ma Fora, liberato da D’Agostini, si fa intercetta­re il puck dal portiere. Col passare dei minuti inizia a prendere corpo l’eventualit­à che il punto di Zwerger possa davvero bastare per mettere le mani sulla posta piena. Lo capisce anche la squadra di Woodcroft, che in entrata di terzo tempo aumenta

ulteriorme­nte la pressione dalle parti di Conz. Ma è una pressione sterile, che non partorisce alcunché. Se non la possibilit­à di pericolosi contropied­i da parte dei leventines­i. A dare la svolta alla partita ci pensa Emmerton che, contrastat­o in modo inefficace da Bezina, indovina il pertugio fra i gambali di Mayer per il raddoppio, che arriva al 53’15”. I minuti che restano fino al 60’, come detto, li sfrutta ancora l’Ambrì per trovare anche il terzo punto, a firma di Zgraggen. Poi squilla la sirena e alle Vernets rimbombano i fischi all’indirizzo dei padroni di casa.

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KEYSTONE Zraggen (autore del 3-0 a porta vuota) e compagni ritrovano subito il sorriso

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