Il Basilea è in un buon momento
Massimo Lombardo: ‘Tre vittorie e un pareggio senza subire reti nelle ultime quattro partite dicono che stiamo bene’
Terzo posto in classifica con 15 punti in 10 partite, in coabitazione con il San Gallo. No, non è la classifica dello Young Boys o dello Zurigo: quelle sono le squadre che guidano la Super League. La terza posizione, strano a dirsi, è quella occupata dal Basilea, campione svizzero otto volte di fila, capace di strapazzare il Benfica in Champions League con un clamoroso 5-0. È terzo, questo Basilea. Lungi dall’aver archiviato ambizioni di nono titolo consecutivo, ci mancherebbe, ma intanto ha una situazione anomala da gestire: due squadre davanti e tre sconfitte in campionato sui dieci esami sostenuti. Era ipotizzabile che il nuovo corso affidato a Raphaël Wicky potesse incontrare delle difficoltà, almeno inizialmente, ma forse non si pensava che su dieci incontri, i renani avrebbero dovuto accontentarsi di vincerne solo quattro. «Stiamo bene – rassicura però Massimo ‘Mussi’ Lombardo, assistente allenatore dell’ex nazionale rossocrociato, a sua volta più volte ammirato con la casacca della Svizzera –. Nelle ultime quattro partite abbiamo ottenuto tre vittorie, un pareggio e non abbiamo incassato reti. Abbiamo vinto in casa contro lo Zurigo, sfida molto sentita sia dai nostri tifosi sia da quelli tigurini. Poi abbiamo superato il turno in Coppa contro il Chiasso, abbiamo sconfitto il Benfica in Champions e chiuso il poker di incontri prima della sosta pareggiando contro il Grasshopper. Il 5-0 al Benfica è un risultato storico che ha fatto molto bene a tutto l’ambiente, ma nel frattempo contro le cavallette ci siamo già rituffati nel clima della Super League».
50 reti svanite
Il primo quarto di stagione non è sempre stato all’altezza delle aspettative e della storia recente del club. «Abbiamo perso punti che non avremmo dovuto perdere, incassando reti in momenti particolari di partite che stavamo controllando. Complessivamente, abbiamo concesso poche occasioni agli avversari, bravi a sfruttarle appena si presentavano. Qualche passaggio a vuoto c’è stato, è innegabile, ma è lo scotto da pagare al cambiamento di rotta voluto dalla società. Ricordo un solo dato: i tre giocatori – Doumbia, Janko e Delgado – che nella scorsa stagione ci avevano regalato 50 gol non sono più in rosa. Van Wolfswinkel, l’attaccante che il club ha scelto quale prima punta e che
stava facendo bene, è infortunato fino a dicembre. Il posto lasciato vacante da chi ci aveva assicurato 50 reti è stato occupato da tre ragazzi del ’97, membri della Nazionale Under 21: Cédric Itten, Albian Ajeti e Dimitri Oberlin. Siamo stati messi di fronte a una sfida molto affascinante. Sono ragazzi promettenti, da
molti anni stabilmente nello stretto novero dei migliori giovani del calcio svizzero, ma sono del ’97 e ancora devono fare esperienza. Itten ha già all’attivo molti incontri di Super League, al Lucerna ma anche a Basilea; Ajeti è stato più volte protagonista a San Gallo; Oberlin ha già avuto modo di illustrarsi in Austria, oltre che nella serata magica contro il Benfica. Sono giocatori dal potenziale enorme, i cui margini di miglioramento sono però ancora molto ampi». I risultati non del tutto soddisfacenti hanno fatto storcere il naso a qualche tifoso, probabilmente abituato fin troppo bene. «Noi dello staff siamo tutti uomini di calcio che nel calcio hanno lavorato e vissuto. La pressione ce la mettiamo da soli. Sappiamo bene come funzionano le cose. Ci si pongono delle domande, in certi momenti, in una piazza abituata a vincere e che mantiene ambizioni di titolo. Ma alla contestazione non si è mai arrivati».