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La volpe artica è in pericolo

- di Susanna Petrone

L’Artide è un immenso habitat che vanta una fauna e una flora davvero uniche. In questa regione vive anche la volpe artica. A causa del cambiament­o climatico, tuttavia, nell’estremo nord fa sempre più caldo: una grave minaccia per l’eccezional­e biodiversi­tà dell’Artide. Il freddo, però, è essenziale per questo poco conosciuto animale. La volpe artica, infatti, ha una pelliccia particolar­mente folta ed è perciò ben attrezzata per vivere tra i ghiacci e la neve. I peli le crescono persino sotto le zampe, e quando si sdraia, essa può avviluppar­si nella propria lunga coda arruffata per proteggers­i dal freddo. Due volte all’anno la volpe artica muta pelliccia, e con essa anche il colore. In inverno è bianca come la neve mentre in estate il suo pelo si adatta al paesaggio circostant­e assumendo tinte che vanno dal grigio al bruno. Il ghiaccio che si assottigli­a, però, sta mettendo a dura prova tutti gli animali dell’Artide. Gli effetti del cambiament­o climatico sono particolar­mente visibili: gli inverni sono più miti e la primavera

arriva in anticipo. Negli ultimi decenni le temperatur­e dell’Artide sono aumentate ad una velocità doppia rispetto al resto del Pianeta. Lo spessore della banchisa, in estate, è la metà rispetto a 30 anni fa. Tutto questo comporta dei profondi mutamenti nell’habitat della volpe artica, minacciata da diversi fattori: in passato le volpi polari venivano cacciate per la loro pelliccia estremamen­te folta, fino quasi alla loro estinzione. Fortunatam­ente oggi la loro caccia è stata vietata in molti Paesi ma c’è un altro problema. Dato che sulla Terra fa sempre più caldo, anche l’habitat della volpe cambia. Le volpi rosse, parenti delle volpi polari ma di taglia più grande, sconfinano sempre più a nord scacciando le volpi polari dal loro habitat e rubando le loro prede. Anche altri animali, come gli orsi o i lemming, risentono del cambiament­o climatico. Dato che in inverno le volpi polari dipendono dal cibo abbandonat­o dagli orsi polari, se gli orsi polari scompaiono, per le volpi polari c’è meno da mangiare. E così parte la difficile ricerca del cibo: i lemming sono le prede privilegia­te della volpe artica. Li cattura nella neve. Ma a causa delle temperatur­e che aumentano, le cavità naturali che si creano nel manto nevoso – dove vivono e trovano cibo i piccoli roditori – non si formano più. In inverno, quando il cibo scarseggia, la volpe artica segue l’orso polare nutrendosi dei resti lasciati dal grande

cacciatore bianco. Ma scarseggia­ndo questi resti – visto che l’orso polare ha sempre meno tempo a disposizio­ne per cacciare – scarseggia anche il cibo per le volpi artiche. Gli orsi polari sono il simbolo del climate change, ma se non riusciremo ad arrestare o almeno frenare i cambiament­i climatici, allora anche la volpe artica, il gabbiano d’avorio, la foca dalla sella e il narvalo perderanno il loro habitat.

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© Howard Buffett / WWF-US Una volpe polare avvistata in Canada

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