laRegione

I canoni non si riducono

La proposta del governo sullo sfruttamen­to delle acque respinta al mittente Christian Vitta, presidente della Conferenza dei governi dei cantoni alpini, non si aspettava un’opposizion­e politica così ampia

- Ats/Bare

Non piace praticamen­te a nessuno la riduzione del canone per i diritti d’acqua proposta dal Consiglio federale: tutte le formazioni politiche principali, anche se per motivi diversi, respingono il progetto del governo in procedura di consultazi­one. Le opposizion­i più ferme vengono ovviamente dai cantoni alpini. Il consiglier­e di Stato Christian Vitta, presidente della Conferenza dei governi dei cantoni alpini, è soddisfatt­o, «perché la nostra linea sembra aver fatto breccia anche nei partiti a livello nazionale rafforzand­o così la nostra posizione». Concretame­nte i canoni d’acqua sono i compensi versati dalle società elettriche ai cantoni e ai comuni per lo sfruttamen­to delle loro risorse idriche. Il Consiglio federale, a titolo di regolament­azione provvisori­a, propone la riduzione del canone massimo annuo, per il periodo 2020-2022, dagli attuali 110 franchi per chilowatt lordo (Kwl) a 80 franchi. L’obiettivo è quello di sgravare le aziende produttric­i di elettricit­à, che si devono confrontar­e con dure condizioni di mercato, visto il basso livello dei prezzi. L’opposizion­e dei beneficiar­i dei canoni era scontata: l’80% dei compensi va infatti ai sette cantoni alpini – Ticino, Grigioni, Uri, Obvaldo, Nidvaldo, Glarona e Vallese – che dovrebbero digerire mancati introiti del 27%. Questi ultimi incassano ogni anno 550 milioni di franchi, somma che con la soluzione transitori­a proposta dal governo scenderebb­e a 400 milioni. Il ribasso, hanno affermato, equivarreb­be a un sovvenzion­amento a pioggia dell’industria elettrica. Commenti molto critici li hanno però anche espressi le principali formazioni politiche. «Si tratta di una sorpresa positiva: non ci aspettavam­o un’opposizion­e così massiccia e trasversal­e», dice Vitta a ‘la Regione’. Il Ppd, il partito della ‘ministra’ dell’energia Doris Leuthard all’origine della proposta governativ­a, respinge infatti fermamente il taglio dei canoni: assieme anche a Ps e Verdi ha fatto notare che i produttori idroelettr­ici già andranno a beneficiar­e di aiuti supplement­ari nell’ambito della nuova legge sull’energia. Inoltre, per Ps, Plr e Udc, la riduzione dei canoni non risolve il problema di fondo: una riforma a sostegno dei produttori è possibile solo nel quadro di una “visione d’assieme” che coinvolga tutte le parti interessat­e. Al centro delle critiche anche la poca trasparenz­a sulla reale situazione economica delle aziende elettriche: numerosi studi, hanno affermato i Verdi, dimostrano che il settore non versa in situazioni catastrofi­che. I produttori che esigono sostegno devono quindi presentare dati dettagliat­i, hanno indicato i cantoni alpini, Ppd e sinistra.

 ?? TI-PRESS ?? Il Consiglio federale: da 110 a 80 franchi per Kwl per i canoni d’acqua
TI-PRESS Il Consiglio federale: da 110 a 80 franchi per Kwl per i canoni d’acqua

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland