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Migranti, la ‘nave dei bambini’

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Una nave carica di bambini e adolescent­i, 241 su un totale di 606 persone. È questo il ‘carico’ della nave Aquarius, sbarcata ieri mattina a Palermo dopo una serie di operazioni di salvataggi­o nel Canale di Sicilia. Mai così tanti minori tutti insieme; oltre 120 non sarebbero accompagna­ti da un adulto. A soccorrerl­i l’organizzaz­ione umanitaria Sos Méditerran­ée, in collaboraz­ione con Medici senza frontiere. A bordo dell’Aquarius anche undici donne incinte e numerose persone ferite, tra le quali un giovane che presenta tagli da machete. Molte le donne di origine subsaharia­na che hanno dichiarato di essere state ripetutame­nte vittime di violenze sessuali e di essere state imprigiona­te per diversi mesi. Cinquanta persone sono richiedent­i asilo siriani in fuga dalla Libia, tra questi intere famiglie con bambini e due donne incinte al nono mese di gravidanza. La lista delle nazionalit­à per l’esodo più massiccio dell’ultimo mese è lunga: dalla Siria all’Egitto, dal Sudan alla Nigeria, dall’Algeria allo Yemen, e non solo. Segno di una crisi che non conosce confini. E quello dell’Aquarius non è stato l’unico sbarco di ieri: a Porto Empedocle sono arrivati in 150; 26 algerini sono approdati sulla costa sud della Sardegna.

2’775 morti da inizio anno

Mentre in Italia proseguiva­no gli sbarchi, a Ginevra l’Organizzaz­ione Internazio­nale delle Migrazioni forniva un bilancio delle persone morte attraversa­ndo il Mediterran­eo: 2’775 dall’inizio dell’anno. Quelli che ci sono riusciti sono 142’913, il 75% dei quali è arrivato in Italia. Cifre elevate, ma comunque in calo rispetto allo stesso periodo del 2016 (318’791 arrivi e 3’193 morti).

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KEYSTONE Age of Aquarius

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