Roggia Scairolo, sonde anti inquinamento ‘Classi inclusive? Sì, ma…’
La posa di sonde che consentono il monitoraggio dell’inquinamento delle acque è d’obbligo lungo la roggia Scairolo. Il Dipartimento del territorio (Dt) in collaborazione con la Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca (Ftap) hanno stabilito che questa è la decisione migliore. Le nuove sonde permetteranno di rilevare in tempo reale eventuali anomalie e, in caso di inquinamento, consentiranno di individuare anche l’origine di esse. Non è finita: i nuovi dispositivi permetteranno anche l’identificazione delle eventuali responsabilità e garantiranno un pronto intervento. Si tratta di un progetto pilota della durata di 6 mesi. Una soluzione necessaria alla luce dei numerosi episodi capitati negli ultimi anni lungo la roggia, il corso d’acqua che attraversa il Pian Scairolo in territorio di Lugano, Collina d’Oro e Grancia. Il monitoraggio è un compito fondamentale per garantire la protezione chimicoambientale del nostro territorio. La responsabilità degli inquinamenti è attribuita, per la maggior parte dei casi, a cantieri edili e alle industrie, che si sono resi protagonisti di episodi negativi in passato. Sono state perciò adottate misure preventive a cui queste due categorie devono sottostare prossimamente al fine di evitare altri disagi ambientali. Nel 2016 il Nucleo operativo incidenti (Noi) ha effettuato tra il 5 e il 10 per cento degli interventi a favore della protezione delle acque, prevalentemente di natura superficiale. I dati raccolti possono essere impiegati per valutare l’adeguatezza di queste misure preventive adottate dal Dipartimento del territorio. «Qualora le condizioni quadro dovessero essere ottemperate è senz’altro ipotizzabile avviare ulteriori esperienze di questo genere». Rispondendo a un’interrogazione del gruppo Ppd in Consiglio comunale in merito all’ipotesi di estendere le classi inclusive ad altre scuole elementari, dopo il progetto a Pazzallo nel 2012, il Municipio di Lugano ricorda che nel 2016 una nuova richiesta in tal senso formulata al Dipartimento, segnatamente all’Ufficio dell’educazione speciale, venne bocciata. Il Municipio osserva come non vada “dimenticato che il processo inclusivo può generare ricadute molto positive per gli attori in campo, ma parallelamente, se le cose non dovessero andare per il verso giusto, esso può generare molta sofferenza”. “...un’analisi attenta di ogni variabile presente è la condizione imprescindibile per la messa in cantiere di classi inclusive che devono poggiare costantemente su un’altissima professionalità degli operatori scolastici tutti”. Intanto sull’esperienza pilota nella scuola dell’infanzia di Ruvigliana un bilancio sarà stilato a inizio 2018.