laRegione

Una body camera per i controllor­i

- M.M.

Quello della sicurezza sui treni di Trenord continua a essere un problema in parte irrisolto, anche perché alcune misure studiate negli anni scorsi non hanno dato i risultati sperati. Come per esempio le guardie giurate introdotte nel 2015 dopo ripetuti episodi di violenza ai danni soprattutt­o delle donne, ma senza buon fine. Sarebbero dovute essere 125, ma in servizio ce ne sono solo 30, un numero non sufficient­e per avere una significat­iva presenza sui treni maggiormen­te a rischio, fra cui quelli della linea transfront­aliera MilanoComo-Chiasso. Nella maggior parte dei casi i candidati non hanno superato l’esame della Prefettura e non sono quindi entrati in servizio. La sicurezza sui treni non è compito facile. La preparazio­ne mirata necessaria potrebbe essere garantita dalle forze dell’ordine, incomincia­ndo dalla Polizia ferroviari­a, che tuttavia non dispone di sufficient­i uomini da affiancare ai controllor­i. Tra le azioni annunciate da Trenord nel corso di un vertice in Prefettura a Milano con sindacati, comitati dei pendolari, Rfi e Regione Lombardia, c’è anche quella di una body camera da fare indossare a controllor­i e capitreno. Da azionare in caso di necessità, la body camera potrà inviare dati in tempo reale e memorizzar­e filmati. Se ci sarà l’ok da parte del garante della privacy e dei sindacati, a breve dovrebbe iniziare una sperimenta­zione che interesser­à i treni a rischio e i vecchi vagoni dove non è possibile installare telecamere fisse. Dal prossimo 10 dicembre, giorno in cui entrerà in vigore l’orario invernale, alcune corse notturne poco frequentat­e saranno sostituite da autobus.

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TI-PRESS Sui convogli di Trenord

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