Errare è umano, perseverare…
Il Lugano aspetta il Basilea per rilanciare la stagione. Pier Tami: ‘Le situazioni di gioco vanno lette meglio’.
«Errare è umano, perseverare è diabolico. Dobbiamo trarre insegnamento dagli errori commessi in modo da non più ripeterli». Per Pier Tami il Basilea deve rappresentare l’avversario del rilancio, dopo quattro sconfitte consecutive in Super League e una pausa dedicata alla Nazionale, utilizzata per ricaricare le batterie... «Ci voleva, abbiamo potuto lavorare su aspetti che nell’ultimo periodo avevamo forzatamente lasciato da parte. L’allenamento è tornato ad essere il fulcro della settimana. Era importante rimettere l’accento su aspetti tattici, sui principi offensivi e difensivi che nell’ultima partita a Zurigo non avevo più visto». La pausa ha giovato dal profilo fisico, ma anche da quello mentale... «Assolutamente sì. Il calcio che vogliamo praticare, quello che tanto era piaciuto a inizio stagione, richiede la partecipazione corale di tutti gli undici protagonisti in campo, richiede coraggio, iniziativa, fiducia, tutti elementi che nelle ultime settimane erano venuti meno. Dobbiamo capire che se vogliamo proseguire con questo tipo di gioco occorre scendere in campo con personalità. E non vuol dire che il pallone non possa essere buttato in tribuna. Anzi, vi sono momenti nei quali il pallone alla viva il parroco è l’unica soluzione giusta. Pur mantenendo la nostra filosofia che ci ha dato soddisfazioni e tornerà a darcene, la lettura delle situazioni – cosa fare, quando farlo e come farlo – riveste grande importanza. È questo il tipo di errori che non ci possiamo più permettere se non vogliamo diventare “diabolici”. In campo andremo sempre per vincere, ma non possiamo perdere partite per-
ché – e penso in primo luogo all’Europa League – abbiamo dato una lettura errata di certe situazioni». Per fortuna il Basilea non è più (o non è ancora) quello delle passate stagioni... «Ma può essere ancora più pericoloso, come ha imparato a sue spese il Benfica. È altresì una squadra capace di lasciarsi cadere nei dubbi se saremo in grado di creare i presupposti affinché ciò accada. Al St. Jakob avevamo disputato una buona prestazione, ma sbaglieremmo se volessimo ripartire da lì, perché adesso ci troviamo in una situazione completamente diversa: gli ultimi risultati hanno dato fiducia ai renani, mentre noi quella fiducia l’abbiamo smarrita. Spero sapremo ritrovarla proprio nella sfida odierna, dimostrando quel coraggio che ci aveva contraddistinti. Una cosa è certa, dovremo giocare con il coltello fra i denti da qui a dicembre. E lo possiamo fare, non si tratta di un problema fisico, perché il gruppo dal profilo della corsa e del recupero delle energie è senza dubbio in grado di sostenere questi ritmi. È uno step che va superato pur giocando ogni tre giorni». Contro il Basilea Antonini Culina andrà in tribuna. Il suo recupero si sta dimostrando più difficile del previsto... «A sprazzi vedo tutto il suo valore, un valore del quale avremmo bisogno come il pane. Purtroppo arriva da un lungo stop e avrebbe bisogno di continuità di gioco per ritrovare quella qualità agonistica che ancora gli manca. Purtroppo, al momento non sono in grado di garantirgli minuti, in quanto ho bisogno di mandare in campo gli elementi migliori fra quelli a disposizione. Nell’ultimo mese e mezzo abbiamo dato opportunità a molti giocatori, ma adesso verrà concesa a chi mi farà capire di essere pronto sotto tutti gli aspetti».