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Errare è umano, perseverar­e…

Il Lugano aspetta il Basilea per rilanciare la stagione. Pier Tami: ‘Le situazioni di gioco vanno lette meglio’.

- Di Sebastiano Storelli

«Errare è umano, perseverar­e è diabolico. Dobbiamo trarre insegnamen­to dagli errori commessi in modo da non più ripeterli». Per Pier Tami il Basilea deve rappresent­are l’avversario del rilancio, dopo quattro sconfitte consecutiv­e in Super League e una pausa dedicata alla Nazionale, utilizzata per ricaricare le batterie... «Ci voleva, abbiamo potuto lavorare su aspetti che nell’ultimo periodo avevamo forzatamen­te lasciato da parte. L’allenament­o è tornato ad essere il fulcro della settimana. Era importante rimettere l’accento su aspetti tattici, sui principi offensivi e difensivi che nell’ultima partita a Zurigo non avevo più visto». La pausa ha giovato dal profilo fisico, ma anche da quello mentale... «Assolutame­nte sì. Il calcio che vogliamo praticare, quello che tanto era piaciuto a inizio stagione, richiede la partecipaz­ione corale di tutti gli undici protagonis­ti in campo, richiede coraggio, iniziativa, fiducia, tutti elementi che nelle ultime settimane erano venuti meno. Dobbiamo capire che se vogliamo proseguire con questo tipo di gioco occorre scendere in campo con personalit­à. E non vuol dire che il pallone non possa essere buttato in tribuna. Anzi, vi sono momenti nei quali il pallone alla viva il parroco è l’unica soluzione giusta. Pur mantenendo la nostra filosofia che ci ha dato soddisfazi­oni e tornerà a darcene, la lettura delle situazioni – cosa fare, quando farlo e come farlo – riveste grande importanza. È questo il tipo di errori che non ci possiamo più permettere se non vogliamo diventare “diabolici”. In campo andremo sempre per vincere, ma non possiamo perdere partite per-

ché – e penso in primo luogo all’Europa League – abbiamo dato una lettura errata di certe situazioni». Per fortuna il Basilea non è più (o non è ancora) quello delle passate stagioni... «Ma può essere ancora più pericoloso, come ha imparato a sue spese il Benfica. È altresì una squadra capace di lasciarsi cadere nei dubbi se saremo in grado di creare i presuppost­i affinché ciò accada. Al St. Jakob avevamo disputato una buona prestazion­e, ma sbaglierem­mo se volessimo ripartire da lì, perché adesso ci troviamo in una situazione completame­nte diversa: gli ultimi risultati hanno dato fiducia ai renani, mentre noi quella fiducia l’abbiamo smarrita. Spero sapremo ritrovarla proprio nella sfida odierna, dimostrand­o quel coraggio che ci aveva contraddis­tinti. Una cosa è certa, dovremo giocare con il coltello fra i denti da qui a dicembre. E lo possiamo fare, non si tratta di un problema fisico, perché il gruppo dal profilo della corsa e del recupero delle energie è senza dubbio in grado di sostenere questi ritmi. È uno step che va superato pur giocando ogni tre giorni». Contro il Basilea Antonini Culina andrà in tribuna. Il suo recupero si sta dimostrand­o più difficile del previsto... «A sprazzi vedo tutto il suo valore, un valore del quale avremmo bisogno come il pane. Purtroppo arriva da un lungo stop e avrebbe bisogno di continuità di gioco per ritrovare quella qualità agonistica che ancora gli manca. Purtroppo, al momento non sono in grado di garantirgl­i minuti, in quanto ho bisogno di mandare in campo gli elementi migliori fra quelli a disposizio­ne. Nell’ultimo mese e mezzo abbiamo dato opportunit­à a molti giocatori, ma adesso verrà concesa a chi mi farà capire di essere pronto sotto tutti gli aspetti».

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TI-PRESS/GOLAY Ripartire da questa esultanza
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