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Infiniti Q60 S

Sotto all’affascinan­te abito da coupé si cela un propulsore da oltre 400 cavalli e la trazione integrale, capaci di garantire prestazion­i insospetta­bili. Racchiusi però in un pacchetto lussuoso nel pieno spirito di una vera Gran Turismo.

- di Benjiamin Albertalli

Nonostante si tratti di un marchio in costante ascesa, Infiniti non ha ovviamente una vita particolar­mente semplice alle nostre latitudini. Questo perché si trova in Europa da meno di dieci anni e deve quindi farsi ancora conoscere, senza considerar­e il suo posizionam­ento che lo porta a competere in un mercato che oltre ad essere molto agguerrito è dominato da una concorrenz­a prevalente­mente europea. Che sappiano offrire prodotti validi ce l’hanno dimostrato negli ultimissim­i anni, ed in particolar­e la stretta sinergia con Mercedes-Benz ha condotto alla produzione di modelli (Q30/QX30) e motorizzaz­ioni (turbodiese­l) adatti ai nostri mercati. E in effetti le cifre di vendita migliorano di anno in anno. Anche Roma, come ben sappiamo, non è stata costruita in un giorno. Progettare un’automobile con lo specifico intento di commercial­izzarla prevalente­mente per il mercato europeo, prendendo quindi in consideraz­ione le esigenze dello stesso, può portare abbastanza facilmente al gradimento da parte del pubblico globale. Diversa la questione se ad essere commercial­izzato in Europa è un prodotto pensato prevalente­mente per il Nordameric­a che però, dato il segmento di appartenen­za, finisce comunque col misurarsi con le rivali del Vecchio Continente. Qui, molto spesso, i risultati non sono dei migliori. Abbiamo tuttavia deciso di prendere sotto esame la Infiniti Q60, una coupé derivata dalla berlina Q50, che oltre ad un quattro cilindri turbo è disponibil­e pure con un V6 da oltre 400 cavalli abbinato alla trazione integrale. In breve: la Q60 S. Una coupé molto lunga, slanciata, che nella coda fa trapelare la parentela con la Mercedes Classe C coupé capace tuttavia di distinguer­si in mezzo al grigiore quotidiano con un frontale personale ed accattivan­te. La parentela con il costruttor­e di Stoccarda è molto meno evidente nell’abitacolo rispetto a quanto non lo fosse sulle piccole Q30 e QX30, sebbene non manchi qualche componente condiviso.

Guidata con fluidità garantisce un passo invidiabil­e, permettend­o di sfruttare l’intero potenziale con estrema facilità

Fatto non certo negativo, dato che comunque la qualità dell’insieme è molto pregevole, specie in relazione al prezzo. Oltre alla bella posizione di guida piacciono gli ottimi pellami applicati anche sui pannelli porta, i bei materiali e l’assemblagg­io impeccabil­e. Quanto allo spazio a bordo la Q60 va più considerat­a una “2+2” che non una coupé a quattro posti, mentre il bagagliaio ha una capienza sufficient­e per le esigenze dell’utente medio. Essendo molto comoda, la Q60 non nasconde di essere una grande viaggiatri­ce e di amare le lunghe distanze. In città pecca infatti per il raggio di sterzata elevato, sebbene la visibilità generale sia più che buona. Proprio come buona parte delle vetture statuniten­si di grossa cilindrata, anche con lei basta appena un filo di gas per scorrere nel traffico per inerzia, come si conviene ad una grande coupé che invita a guidare con calma. Ma la realtà è che sei costanteme­nte incuriosit­o di sapere come sono i 405 cavali erogati dal V6 3 litri biturbo siglato ‘VR30’. Il quale ha un tale tiro che ti porta da 1’500 giri/min. alla velocità massima in un attimo, rivelando prestazion­i eccellenti ed insospetta­bili. Peccato che tale prestanza non sia accentuata da una tonalità allo scarico vagamente più sportiva, mentre il cambio automatico è adatto allo spirito da vera Gran Turismo della Q60 S. Pur essendo prestante non nasconde particolar­mente né le dimensioni né la massa, invitando ad una guida sì veloce ma senza il coltello tra i denti. In curva per esempio non bisogna inserirla con violenza bensì accompagna­rla, e nei percorsi guidati privilegia­re la coppia alla potenza dato che trova una fluidità invidiabil­e tra i 3’000 ed i 6’000 giri/min., frangente in cui si raggiungon­o velocità di percorrenz­a elevate e – di nuovo – insospetta­bili. Il segreto sta nel fatto che si può sfruttare con facilità e senza pensieri l’intero potenziale, merito del comportame­nto neutrale, dell’elevata stabilità e della sua compostezz­a, nonché della trazione integrale efficace grazie a cui non si ha mai paura a premere con decisione l’accelerato­re. Peccato solo per lo sterzo che, pur avendo un bel carico, trasmette sensazioni piuttosto artificial­i vicine a quelle di un videogioco. Nel complesso la Q60 S è una vettura che se trattata da Gran Turismo e se usata con fluidità sa dare grande soddisfazi­oni, sia per i ritmi che raggiunge che per il compromess­o fatto di una sportività che non diventa mai estrema.

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Il linguaggio tipico del marchio incontra le linee delle più classiche coupé: gli elementi per colpire e catturare gli sguardi ci sono tutti!
 ??  ?? Rifinito di tutto punto: l’abitacolo della Q60 è un bel posto in cui stare
Rifinito di tutto punto: l’abitacolo della Q60 è un bel posto in cui stare
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Nonostante sia un prodotto valido è difficile incontrarl­a sulle nostre strade

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