La solenne festa per la Cattedrale
Centinaia di persone per il solenne weekend inaugurale della Cattedrale di San Lorenzo
Partecipazione molto folta – forse più del previsto – per il weekend inaugurale della rinnovata Cattedrale di San Lorenzo. Centinaia di persone, circa 160 parroci ticinesi e le Guardie svizzere.
La folta partecipazione popolare ha forse preso alla sprovvista la Curia: qualche disagio organizzativo. Presenti anche il rappresentante papale e circa 160 parroci ticinesi. Sabato mattina non erano ancora scoccate le 9 che la Cattedrale di Lugano era ormai già colma di gente. Già, perché alle 9.30 era prevista la cerimonia di riapertura della grande chiesa, dopo gli anni del restauro. Molti dei presenti, che a quell’ora volevano ancora entrare nell’edifico ecclesiastico per essere testimoni diretti di questo importante evento, sono però stati inviati ad assistere alla cerimonia guardando la messa su un maxi schermo, allestito per l’occasione nel giardino vescovile. Tantissimi infatti sono stati i luganesi, e non, intervenuti questo fine settimana in occasione delle celebrazioni ufficiali per la riapertura della Cattedrale di San Lorenzo, sia sabato per la cerimonia, sia domenica, in occasione di una serie di visite guidate organizzate in mattinata per illustrare ai partecipanti le bellezze “rinate” della grande chiesa luganese. Per la verità le visite guidate di domenica mattina hanno visto molta gente vagare tra le navate della chiesa alla ricerca di qualcuno che fornisse loro indicazioni su come procedere con la visita, senza trovare facilmente un interlocutore. Come se il successo di tale evento avesse trovato un po’ spiazzati gli organizzatori. Tornando alla mattinata di sabato, l’ingresso del vescovo di Lugano Valerio Lazzeri nella Cattedrale, scortato da uno scenografico drappello di guardie svizzere, ha segnato l’inizio ufficiale della cerimonia.
‘Lugano merita questa chiesa com’è oggi, per la sua storia, per le tradizioni, per i fedeli’
Per questa importante occasione, monsignor Lazzeri era accompagnato da una folta rappresentanza di alti prelati, tra cui monsignor Thomas Gullickson, rappresentante del Papa in Svizzera, e il presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri monsignor Charles Morerod. Lazzeri ha quindi celebrato una messa solenne, durata due ore, a cui hanno assistito centinaia di persone oltre a circa 160 parroci provenienti dalle parrocchie del cantone. Uno dei momenti più significativi dell’intera cerimonia è stato senza dubbio il rituale di consacrazione del nuovo altare, con l’unzione della superficie marmorea da parte del vescovo con la crisma (l’olio profumato usato per l’amministrazione dei sacramenti, tra cui la cresima). Se fosse stato possibile, questo sarebbe stato probabilmente il momento dell’applauso dei fedeli, ma ci si trovava in un luogo di culto e certe esternazioni non sono ammesse. Un leggero brusio proveniente dai banchi della chiesa è stato un segno evidente comunque di un’emozione che si diffondeva tra i fedeli presenti. Dopo la posa delle reliquie dei patroni della diocesi (S. Carlo Borromeo, S. Ambrogio, S. Abbondio e i beati Pietro Berno e Nicolò Rusca) sotto una pesante lastra di marmo a lato dell’altare, vi è stato il momento dell’Eucarestia, a cui hanno partecipato tantissimi dei presenti, che ha poi portato verso il termine della cerimonia. All’uscita dalla chiesa, accompagnati dal suono a festa delle campane della Cattedrale, abbiamo avvicinato una signora, ferma ad ammirare la facciata della chiesa, e le abbiamo chiesto cosa pensasse della cerimonia appena avvenuta: «La celebrazione della messa è stata davvero emozionante, molto toccante e carica di simboli. Poter partecipare a questo evento unico, che verrà ricordato nel tempo, per la nostra città mi ha portato tanta felicità». Vicino a lei, una signora sui quarant’anni, accompagnata da due bambini, ha voluto esprimerci la sua approvazione sulla Cattedrale rinnovata. «Credo che sia stato fatto un lavoro importante, molto ben riuscito. La nostra Cattedrale ha oggi un aspetto migliore, come se tutto fosse più nuovo e “pulito”. Penso che Lugano meriti questa chiesa com’è oggi, per la sua storia, per le tradizioni di questa città, ma soprattutto per i suoi fedeli». Il fine settimana dedicato alla rinnovata Cattedrale di Lugano si è quindi concluso ieri pomeriggio con un concerto dei solisti e del coro della Rsi, affiancati dai barocchisti, dall’ensemble More Antique e dal Concerto Palatino, diretti da Diego Fasolis.