Lufthansa dopo Air Berlin vorrebbe Alitalia
Lufthansa punta a fare l’asso pigliatutto dei cieli europei. La compagnia tedesca rileva la gran parte degli asset di Air Berlin, che continua invece a trattare per il resto con EasyJet. E apre ad Alitalia, dicendosi interessata ma solo se si potrà creare una ‘nuova’ compagnia. Intanto per l’aviolinea italiana l’attesa è tutta rivolta a oggi quando scadranno i termini per le offerte vincolanti: ma, secondo quanto si apprende, le proposte al momento sarebbero poche (nessuna per la compagnia intera) e non è escluso che si profili un allungamento dei tempi della vendita. A poco meno di due mesi dal fallimento di Air Berlin (che ha dichiarato l’insolvenza a Ferragosto) giovedì della scorsa settimana è arrivato l’accordo con Lufthansa, che pagherà 210 milioni di euro per la controllata austriaca Niki, l’operatore regionale Walter e altri asset. Lufthansa, che rileverà 81 aeromobili (sui 150 operanti del vettore) e 3mila dipendenti (su 8mila) di Air Berlin, stima il costo totale per assorbire gli asset della seconda compagnia tedesca a circa 1,5 miliardi di euro. Grazie a questo accordo, Air Berlin sarà inoltre in grado di ripagare i 150 milioni di euro ricevuti come prestito ponte dal governo tedesco. Lufthansa invece rafforza la propria posizione in Germania, dove Air Berlin è concentrata su Düsseldorf e Berlino, mentre Lufthansa ha i suoi hub principali a Francoforte e Monaco. Ma al colosso tedesco fa gola pure Alitalia, anche se non con le dimensioni attuali. “Alitalia come esiste oggi non è un tema. Se ci fosse una chance di creare una nuova Alitalia, Lufthansa come numero uno in Europa sarebbe certamente interessata ai colloqui”, ha detto il Ceo di Lufthansa Carsten Spohr, spiegando che “l’Italia per noi è un mercato importante”. Parole che suonano ancora più importanti perché arrivano a pochi giorni dalla scadenza per le offerte vincolanti (oggi alle 18). Al momento sarebbero però in pochi a essersi fatti avanti: nessuno per la compagnia intera, qualcuno per il lotto ‘handling’, mentre per la parte ‘aviation’ ci sarebbe Lufthansa, ma chiederebbe un perimetro abbastanza ridotto. Si attende comunque fino alla fine (“come d’uso le offerte arriveranno l’ultimo giorno”, aveva detto nei giorni scorsi il commissario Enrico Laghi). Se le offerte che arriveranno non saranno buone, si valuterà se ci sono spazi di miglioramento, altrimenti il governo italiano dovrà decidere come proseguire (improbabile che opti per il fallimento). Venerdì il Consiglio dei ministri ha prorogato il prestito ponte da 600 milioni per Alitalia. La proroga è avvenuta nell’ambito del decreto fiscale varato dal governo italiano. Il prestito, concesso il primo maggio scorso a condizioni di mercato, sarebbe scaduto a inizio novembre.