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Il ragazzo prodigio manovra e vince sulle paure

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Vienna – Trentun’anni, da sette al governo. Il primo incarico: sottosegre­tario all’integrazio­ne; il prossimo: cancellier­e anti-immigrazio­ne. Sarà anche un “Wunderkind”, un ragazzo prodigio della politica, Sebastian Kurz, ma soprattutt­o sembra uno che sa fiutare alla perfezione lo spirito dei tempi. Il capofila dei democristi­ani austriaci (Oevp) potrebbe diventare il più giovane cancellier­e dell’Austria moderna, acceduto alla carica grazie a una delle più vecchie tecniche di formazione del consenso: la paura dello straniero. Per fermare l’estrema destra, ne ha sposato tesi e linguaggio, con una certa fortuna, si direbbe. Dopo il primo incarico di governo, a 27 anni divenne ministro degli Esteri; e in tal veste, nel 2015, criticò con asprezza la politica di apertura ai migranti annunciata da Angela Merkel, e promosse la chiusura della cosiddetta “rotta balcanica”: un “successo” che ha vantato efficaceme­nte in campagna elettorale. Per l’Oevp, usurata da decenni di “Grosse Koalition” e insidiata a destra dai nazionalis­ti xenofobi della Fpoe, affidarsi alla sua immagine è stato necessario e salvifico. A un prezzo: oggi l’Oevp è la “lista Sebastian Kurz”, che invece del tradiziona­le colore nero ha optato nel simbolo per un più rassicuran­te turchese. Dalla primavera scorsa, quando Kurz ne ha preso le redini, i sondaggi hanno visto i consensi schizzare, superando l’estrema destra di Heinz-Christian Strache, fino ad allora in vantaggio. Studi giuridici mai completati alle spalle, il cancellier­e in pectore si è raccontato in un video lanciato per la partita elettorale: se fino a qualche anno fa il ragazzo della circoscriz­ione viennese di Meidling andava in giro su un pulmino dallo slogan “nero è figo”, cercando di raggiunger­e i coetanei nelle discoteche, l’aspirante cancellier­e ha cambiato registro, passando a rassicuran­ti immagini dell’infanzia, quelle che sanno tanto di Heimat e scaldano il cuore a una certa Austria. Quei “valori solidi”, di cui ama dirsi figlio e portatore, con cui l’Austria si è ben accomodata a destra.

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