laRegione

Società fittizie, ‘problema reale’

Moesano: sensibiliz­zato venerdì a Roveredo, il consiglier­e di Stato Parolini porterà il tema in governo Si mobilitano anche i deputati. Il presidente della Regione: ‘Controlli aumentati nell’ultimo anno, ma si deve fare di più’. Lanciata una petizione.

- Di Marino Molinaro

Bagno di folla e di umiltà per il consiglier­e di Stato grigionese Jon Domenic Parolini che venerdì sera nella gremita sala del Centro regionale servizi di Roveredo ha dovuto attendere 40 minuti prima di prendere la parola sul problema della società bucaletter­e – massicciam­ente registrate in Mesolcina e Calanca – in occasione della serata informativ­a organizzat­a dalla sindaca di San Vittore e deputata Nicoletta Noi-Togni e da Simone Cattaneo. Un problema trentennal­e (risale al 1986 l’abrogazion­e della Legge cantonale sui fiduciari che ha contribuit­o a trasformar­e il Moesano in terra di conquiste da parte di operatori spregiudic­ati) sul quale tutti concordano nel dire che le autorità, cantonali e giudiziari­e in primis, non brillano per controlli. Lo stesso capo del Dipartimen­to economia pubblica e socialità, giunto a Rorè con tre collaborat­ori, ha infine rimarcato quanto fosse importante per lui «poter ascoltare il parere della popolazion­e per comprender­e il livello di preoccupaz­ione, così da sottoporre quanto prima la questione ai colleghi di governo a Coira – a cominciare dal Dipartimen­to di giustizia, sicurezza e sanità – con l’obiettivo di individuar­e soluzioni applicabil­i a un problema reale». Dal canto suo incaricher­à i propri settori di eseguire controlli più approfondi­ti prima di rilasciare i permessi. Alla presenza di oltre 120 persone, è stata infine lanciata una petizione che chiede “l’intervento immediato e massiccio dell’autorità cantonale e della magistratu­ra inquirente cantonale e federale per l’esecuzione di indagini a tappeto e approfondi­te al fine di stabilire eventuali fatti di rilevanza penale a carico di società fittizie presenti nel Moesano”.

Cosa pesa di più

L’aspetto penale – sviscerato dall’ex commissari­o della Polizia cantonale ticinese Fausto Cattaneo, oggi in pensione, citando anche vecchie inchieste sue e ripetendo l’esistenza di legami diretti fra personaggi ai massimi livelli della malavita internazio­nale e talune società moesane – è però solo una parte del problema. Quello maggiormen­te percepito nella regione – ha osservato un consiglier­e comunale di Roveredo – non è quello delle scatole cinesi e delle società off-shore dedite al malaffare internazio­nale facendo transitare milioni sui conti delle società moesane prive di controlli, bensì quello delle ricadute negative che le società fantasma generano qui mettendo in difficoltà le autorità locali nel gestire sempre più spesso precetti esecutivi, fallimenti e creditori laddove i titolari delle Sa e Sagl risultano irreperibi­li. Tuttavia, Cattaneo ha insistito nel dire che essendo stato totalmente sottovalut­ato dalle autorità giudiziari­e, l’aspetto penale meriti l’avvio urgente di approfondi­menti da parte di una task force di esperti della Procura cantonale e federale. Dal canto suo, da anni sta raccoglien­do prezioso materiale che intende mettere a disposizio­ne degli inquirenti ma a precise condizioni, ossia che lo usino come punto di partenza per verifiche reali, non insabbiame­nti. Il suo avvocato di fiducia, Niccolò Salvioni, dopo aver rimarcato che la Legge federale contro il riciclaggi­o di denaro dovrebbe valere in tutti i cantoni, anche nei Grigioni, ha descritto la situazione dal profilo legislativ­o e giuridico, tracciando un parallelo con la legislazio­ne ticinese e ricordando che Bellinzona nel 2014 ha stretto i bulloni nelle procedure fallimenta­ri e relative al registro di commercio. Parolini ha aggiunto che il Ticino ha pure introdotto nuove regole nel rilascio di permessi ai lavoratori stranieri (presentazi­one del casellario giudiziale), mentre si ha il sospetto che talune società d’oltre confine chiedano di potersi installare nel Moesano per eludere il fisco italiano e le disposizio­ni suo lavoratori distaccati esteri. Tutto ciò può aver favorito, negli ultimi tre anni, la migrazione di alcune centinaia di società dal Ticino al Moesano, cresciute del 170%. Da notare che alla serata erano totalmente assenti le autorità giudiziari­e retiche, che hanno declinato l’invito rivolto loro dalle organizzat­rici. Unico presente, il presidente del Tribunale regionale moesano Mirco Rosa.

 ??  ?? Sala strapiena e molti applausi per la serata informativ­a co-organizzat­a dalla sindaca di San Vittore
Sala strapiena e molti applausi per la serata informativ­a co-organizzat­a dalla sindaca di San Vittore

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland