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Per la Sam è un tre su tre

Stavolta i massagnesi battono gli Starwings, ma sorridono pure il Lugano e le ragazze del Riva. Bellinzona kappaò.

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Un weekend positivo per tutte le ticinesi, tranne che per il Bellinzona, caduto a Pully. Il Lugano ha espugnato Monthey, mentre la Sam ha asfaltato gli Starwings e il Mari Group Riva ha riportato un’importante vittoria da Ginevra. Andiamo con ordine cronologic­o, evidenzian­do come i Tigers abbiano saputo risalire da un 11-0 nel primo quarto, per poi allungare un po’ nel secondo, chiudendo metà gara sul 38-42. Il Monthey ha reagito, ritrovando il vantaggio nel terzo quarto, chiuso sul 56-52. Ma i bianconeri, trascinati da un Carey, super dalla distanza, e da un Molteni in gran spolvero sotto le plance, 11 rimbalzi, di cui 10 difensivi, hanno allungato fino a +9 a 3’ dalla fine (66-75). Il Monthey (6- 0) è rientrato fino a -4, ma la difesa bianconera è stata efficace e la partita si è chiusa sul 71-77. Senza storia o quasi la partita fra Massagno e Starwings. In pratica è durata solo dieci minuti, durante i quali l’allungo della Sam (12-4 al 4’) è stato rintuzzato dal duo Calasan-Schoo (14 punti in due), che ha portato il parziale sul 20- 20 alla mini pausa. Nel secondo quarto, Robertson si è infortunat­o dopo 100 secondi e non è più rientrato: i padroni di casa però non si sono spaventati, e la squadra ha lavorato alla perfezione, soprattutt­o in difesa: dal 22-25 al 2’ i basilesi sono andati sparati fino al 38-25 all’8’. Inoltre, al 6’ si è infortunat­o anche Moore, che rientrerà solo nel terzo quarto, ma la musica non è cambiata e alla pausa centrale il risultato era sul 38-28.

Gubitosa: ‘Felice per il primato e per l’attitudine. Tuttavia dobbiamo restare con i piedi per terra’.

Ancora peggio, per i basilesi ovviamente, il terzo quarto: non vedono il canestro per altri 7 minuti, quando la Sam è sul 46 a 38 e la partita è oramai già ai titoli di coda. Calasan non tace con gli arbitri, si becca due tecnici e viene espulso al 29’22”, semmai ce ne fosse bisogno. L’ultimo quarto è pura statistica: Gubitosa alterna i suoi giovani, gioca tanti minuti con tutti svizzeri in campo e per gli ospiti c’è qualche punto che li consola, almeno nel differenzi­ale che non va oltre i 23 punti e si chiude sul 68-47. Pawloski, coach ospite, è sconsolato: «La peggior partita possibile. Nessun controllo in attacco, male anche in difesa. Perché non ho più messo i due pivot assieme? Erano cotti dopo dieci minu-

ti e l’età pesa a certi ritmi. Ma non è solo quello, è che nessuno ha ragionato e fare otto punti (e quattro in due quarti) è desolante». Appavou è stato chiaro: «Abbiamo preparato bene la gara e si è visto come abbiamo difeso. Contento anche per la mia prova (8 punti e 7 rimbalzi), ma conta vincere di squadra».

Gubitosa, invece, si gode il primato in classifica: «Tre vittorie consecutiv­e e il primo posto è una prima per la Sam. Mi è piaciuta l’attitudine di tutti, e come hanno reagito all’uscita di Roberson. Ora occorre stare con i piedi per terra e continuare a crescere. Spero di riavere presto Roberson: domani (oggi, ndr) si saprà». In campo femminile, invece, arriva una vittoria del Riva che dà morale e fiducia al giovane gruppo di Montini, mentre la sconfitta del Bellinzona fa parte del processo di crescita. In parità fin oltre il terzo quarto, chiuso sul 50 pari, le vodesi hanno allungato nell’ultimo quarto, incamerand­o i due punti.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Il massagnese Aw in lotta contro i basilesi Nemanja e Brunelle

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