Politici e conflitti d’interesse
Segue da pagina 3 Il problema rimase ancora una volta irrisolto, anche se non venne negato nemmeno in quell’occasione. La maggioranza dei colleghi, pur confermando la necessità di porvi rimedio, dichiarò che andava affrontato in modo diverso, cioè attraverso la singola modifica delle leggi settoriali delle aziende dello Stato, a seconda delle necessità. Questa logica lascia intendere che per quel che riguarda i conflitti d’interesse nell’esercizio del controllo da parte dei politici delle attività di Aet, Banca Stato, Eoc e Azienda dei rifiuti, vi siano dei distinguo importanti. Quali siano queste sostanziali differenze sfido chiunque a spiegarcelo. Nel passato la questione sembra non suscitasse grande imbarazzo e clamore, tanto che se ne videro un po’ di tutti i colori, nel silenzio tombale persino della stampa. Non sono poi tanto rari gli episodi nei quali un deputato interveniva con nonchalance durante il dibattito, nonostante si trovasse in palese conflitto d’interessi. Con la proposta odierna non si tratta di esagerare nel porre paletti e restrizioni, che se portati all’eccesso non farebbero che scoraggiare i cittadini nel mettersi a disposizione della comunità. Qui si tratta di fare finalmente trasparenza nel rapporto che ci deve essere tra il controllore e il controllato, in particolare trattandosi di aziende pubbliche di proprietà dei cittadini. Il rapporto del collega Jacques Ducry, consultabile sul sito del Cantone, spiega in modo semplice ed esaustivo di cosa si tratta. In pratica si vuole inserire nella legge il divieto per i parlamentari di sedere contemporaneamente nei Consigli di amministrazione delle aziende pubbliche che sono tenuti anche a controllare. Sappiamo che il Ticino è piccolo, le persone che si mettono a disposizione per occuparsi della cosa pubblica non sono molte e quelle che lo fanno sono costrette a impegnare gran parte del loro tempo libero, dividendosi contemporaneamente anche in altre attività. È pertanto più facile di quanto si possa immaginare che una persona impegnata in politica venga a trovarsi suo malgrado confrontata con un potenziale conflitto d’interesse. Secondo noi, almeno laddove è possibile, va evitato, modificando in modo chiaro la legge.