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Berna – Circa mezzo milione di automobili­sti circolano sulle autostrade svizzere senza la vignetta o con un contrasseg­no contraffat­to. I mancati introiti per la Confederaz­ione ammontano a 20 milioni di franchi all’anno. L’Amministra­zione federale delle dogane stima al 5% il numero di infrazioni, ha spiegato ieri all’Ats il portavoce delle Guardie di confine David Marquis, confermand­o informazio­ni pubblicate da ‘Le Matin Dimanche’. Con entrate totali di 340 milioni di franchi, una mancanza di 20 milioni è “una cifra che può fare la differenza”, ha sottolinea­to Marquis. Fabbricare una vignetta falsa o non incollarla direttamen­te al parabrezza equivale a una falsificaz­ione di valori di bollo ufficiali, un reato che prevede la detenzione fino a tre anni o una pena pecuniaria di almeno 500 franchi. Nell’agosto 2014, ad esempio, il Tribunale penale federale di Bellinzona ha condannato un ticinese residente a Monaco al pagamento di 1’000 franchi per aver incollato la vignetta su un foglio di plastica e non sul parabrezza. Il tutto, senza contare le spese processual­i a suo carico di 1’300 franchi e la multa da 500 franchi inflitta direttamen­te alla dogana dove era stato fermato. Secondo un progetto di legge adottato dal Consiglio federale lo scorso giugno, nel 2023 dovrebbe entrare in vigore la vignetta elettronic­a, che potrebbe risolvere questo tipo di problemati­che. L’esecutivo sostiene che con il formato elettronic­o i corpi di polizia cantonali verrebbero sgravati dai controlli, poiché ci penseranno videocamer­e installate lungo le autostrade a scoraggiar­e eventuali evasori.

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