‘Nessuna influenza sul mandato per un’eventuale Cpi’
Una e-mail di poche righe inviata il 13 dal pg Noseda ai cinque ministri: “Onorevoli Consiglieri, in risposta alla vostra lettera pervenuta in data odierna, vi comunico preliminarmente che eventuali reati corruttivi sono stati ipotizzati (ed esclusi) unicamente nel caso della funzionaria (...), che non ha tuttavia attinenza con l’attribuzione del mandato ad Argo 1. Quest’ultimo aspetto non è, allo stadio attuale del procedimento, oggetto d’imputazione. In particolare, i funzionari (...) sono cautelativamente stati interrogati quali persone informate sui fatti nell’ambito del procedimento nei confronti di (l’ex responsabile operativo di Argo 1, ndr) per gli altri reati a suo carico e allo scopo di verificare se gli atti trasmessici dal Gran Consiglio potessero avere rilevanza penale. Qualora dovessero emergere elementi atti a configurare reati corruttivi o patrimoniali in danno dello Stato, non mancherò ovviamente di comunicarvelo ex art. 118 cpv. 4 Cpp per consentirvi la costituzione (attualmente prematura) di accusatore privato”. La costituzione del governo quale parte civile era stata sollecitata dalla Commissione della gestione. «Ho appreso dai media (il ‘CdT’, ndr) della missiva del pg e ne prendo atto. Ci sono tuttavia aspetti del dossier che interessano il parlamento nell’ambito dell’alta vigilanza», dice la presidente Pelin Kandemir Bordoli (Ps). Alex Farinelli, capogruppo del Plr: «Non credo che la lettera di Noseda condizionerà l’allestimento del mandato da parte della sottocommissione per un’eventuale inchiesta parlamentare. D’altronde gli atti di cui il governo sarebbe entrato in possesso come accusatore privato non avrebbe potuto trasmetterceli».