laRegione

Nell’Ulster come sperato

- Di Sebastiano Storelli

Giusto così. La Svizzera, tra le otto squadre costrette a disputare gli spareggi per accedere ai Mondiali della prossima estate in Russia, è quella che nella fase di qualificaz­ione ha ottenuto il maggior numero di punti (27 su 30). E allora è giusto che il sorteggio di Zurigo sia andato proprio come sognato. Per essere presente al quarto Mondiale filato, la Svizzera dovrà eliminare l’Irlanda del Nord, considerat­a come la più debole delle quattro possibili avversarie (le altre erano Svezia, Eire e Grecia). Un sorteggio benevolo, con la ciliegina di un confronto di ritorno da giocare in casa, verosimilm­ente a Basilea.

Segue dalla Prima Nelle dichiarazi­oni a margine della cerimonia di accoppiame­nto, il selezionat­ore rossocroci­ato Vladimir Petkovic ha tenuto, come impone il suo ruolo, un profilo basso, dichiarand­osi soddisfatt­o soprattutt­o dal fatto di poter disputare la seconda e decisiva partita davanti al pubblico di casa. La pelle dell’orso, in effetti, non va venduta con troppa fretta. Perché la selezione dell’Ulster sarà pure la più debole del lotto, ma possiede qualità in grado di mettere in difficoltà la Svizzera se questa scendesse in campo con l’atteggiame­nto sbagliato. Andare a Belfast a fare risultato non sarà una passeggiat­a. La selezione di Michael O’Neill, seconda del gruppo C alle spalle della Germania (davanti a Repubblica Ceca e Norvegia), al Windsor Park ha perso una sola volta negli ultimi quattro anni (dai tedeschi, appunto) e nelle cinque partite qualificat­ive ha subìto gol soltanto dai campioni del mondo (3, a fronte di 13 reti all’attivo). L’apporto caloroso dei 18’000 del Windsor Park e il gioco fisico in tipico stile britannico (anni 7080) fanno dell’Irlanda del Nord un avversario scomodo. A Belfast la Svizzera si è recata due volte: nel 1964, per le eliminator­ie ai Mondiali del 1966 la compagine diretta da Alfredo Foni venne superata 1-0, mentre nel 1998, in amichevole, quella di Gilbert Gress si arrese sullo stesso punteggio. Si parla di un’altra epoca calcistica, in particolar­e per una Svizzera la cui progressio­ne negli ultimi 15 anni è stata di gran lunga superiore a quella degli irlandesi, ma la prudenza non è mai troppa, soprattutt­o con la posta in gioco tanto alta. Prudenza che non può però nascondere l’evidenza dei fatti: la mano di Fernando Hierro è stata gentile con una Svizzera che dovrà ora essere capace di assumersi appieno il ruolo di favorita, nonostante Petkovic ammonisca che «l’Irlanda del Nord è una grande squadra. In sette partite non ha permesso agli avversari di andare in gol. Adesso è importante che i nostri giochino nei loro club, che abbiano risultati positivi e soprattutt­o che non subiscano infortuni». L’Irlanda del Nord sarà pure un avversario per certi versi scomodo, ma c’è chi sta peggio. L’Italia si è beccata proprio quella Svezia che avrebbe voluto evitare. Certo, non c’è più Ibrahimovi­c, ma brucia ancora quel supposto biscotto confeziona­to da svedesi e danesi a Euro 2004. E le ultime uscite (Macedonia e Albania) non inducono all’ottimismo...

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Per Petkovic è ‘cinquanta-cinquanta’

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