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Stabile Giubiasco, ‘nessun vincolo per il Cantone’

Vitta: ‘La decisione spetta al parlamento. L’immobiliar­e si è assunta tutti i rischi del caso’.

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A Giubiasco potrebbe sorgere un nuovo polo per la formazione profession­ale, in cui troverebbe­ro spazio l’istituto della formazione continua (oggi a Camorino) e la Cité des Métiers (nuovo progetto a favore dell’orientamen­to profession­ale), oltre ad alcuni servizi della Sezione della logistica. Ma a finire sotto i riflettori del parlamento ieri non è stato tanto il contenuto quanto il contenitor­e: un’interpella­nza di Nadia Ghisolfi (Ppd) chiedeva infatti lumi sulla scelta dello stabile in cui troverebbe­ro spazio questi servizi: trattasi del nuovo stabile Evita, nei pressi della stazione Ffs di Giubiasco. Perché proprio quello? «Lo stabile intanto è terminato, ma il Gran Consiglio non ha ancora deciso nulla», ha fatto presente l’interpella­nte introducen­do l’atto parlamenta­re. La risposta, in aula, del direttore del Dfe Christian Vitta: «Il messaggio governativ­o sarà presentato a breve». Si vogliono investire – fa sapere Vitta – 12,6 milioni di franchi «per l’acquisto in Proprietà per piani» di spazi nella residenza. «Allo stadio attuale – precisa il direttore del Dfe – c’è solo la volontà del governo di procedere in tal senso». Il trasferime­nto dei servizi «potrà essere deciso solo se il Gran Consiglio approverà la richiesta di credito». Ciò detto, l’interpella­nza Ghisolfi sollevava interrogat­ivi sulla tempistica dell’operazione immobiliar­e. La società che il 22 dicembre 2016 ha esercitato il diritto di compera sul terreno è la Evita Sa. Dal registro di commercio si rileva che questa società è stata costituita appositame­nte per tale “assunzione di beni” (novembre 2016). «La costruzion­e del nuovo stabile è stata promossa, progettata e realizzata da Evita Immobiliar­e Sa, che ha deciso l’investimen­to assumendos­i tutti i rischi del caso. In particolar­e – assicura Vitta – Evita ha avviato la realizzazi­one senza alcuna garanzia in merito all’occupazion­e o all’acquisto da parte del Cantone degli spazi necessari. A oggi, non abbiamo nessun vincolo esecutivo. La decisione definitiva compete al Gran Consiglio». “Visto che la locazione degli spazi – osservava Ghisolfi – sembrerebb­e essere destinata interament­e (o quasi) per l’Ente pubblico, è stato indetto un concorso pubblico per la costruzion­e dello stabile?”. «Evita non ha indetto concorsi pubblici. Ciononosta­nte – replica Vitta – il promotore immobiliar­e ha confermato di aver deliberato i lavori di costruzion­e esclusivam­ente a ditte in regola con i requisiti della Legge sulle commesse pubbliche. Rilevo peraltro che la proposta che sarà presto sottoposta all’approvazio­ne del parlamento è conforme alle disposizio­ni sulle commesse pubbliche. L’acquisto di terreni e edifici esistenti non soggiace infatti alla legge citata». Spiegazion­i che non hanno soddisfato l’interpella­nte, la quale ha rinunciato a chiedere una discussion­e generale riservando­si di tornare presto alla carica. «Approfondi­remo il dossier, la cui gestione non ci è affatto chiara così come il coinvolgim­ento delle persone».

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