laRegione

Il Consiglio d’Europa: più protezione per i migranti

Il commissari­o per i diritti umani Muiznieks: la Svizzera ostacola l’integrazio­ne

- Ats

Una migliore protezione per migranti e richiedent­i asilo è al centro delle raccomanda­zioni rivolte alla Svizzera da Nils Muiznieks, commissari­o del Consiglio d’Europa per i diritti umani, in un rapporto basato sulla sua visita nel Paese lo scorso maggio. Le autorità svizzere – chiede in particolar­e – devono introdurre una forma di protezione internazio­nale sussidiari­a per le persone a cui non è riconosciu­to lo status di rifugiato, come chi fugge dal conflitto in Siria: “Non è accettabil­e mettere durevolmen­te persone che resteranno molto probabilme­nte a lungo in Svizzera in una situazione difficile e precaria che ostacola la loro integrazio­ne”, ha rilevato il commissari­o lettone in una nota, diffusa sul sito del Consiglio d’Europa in parallelo con la pubblicazi­one del suo rapporto. Il commissari­o chiede quindi di non limitare i diritti di chi non ottiene lo status di rifugiato, in particolar­e per quanto riguarda l’assistenza sociale, la mobilità e la riunificaz­ione familiare. Muiznieks domanda inoltre alle autorità elvetiche di porre fine alla detenzione amministra­tiva dei minori tra i 15 e i 18 anni praticata in alcuni cantoni, e a quella, con o senza famiglia, nelle zone di transito degli aeroporti internazio­nali.

Iniziative di dubbia compatibil­ità

Il commissari­o si dice anche “preoccupat­o dell’esistenza di iniziative popolari che indebolisc­ono la protezione dei diritti umani in Svizzera”: fa riferiment­o in particolar­e a quella dell’Udc contro i ‘giudici stranieri’, che mira ad assicurare la predominan­za del diritto svizzero sui trattati internazio­nali. Se accettata, rileva, essa potrebbe “portare alla denuncia della Convenzion­e europea dei diritti dell’uomo”. Muiznieks raccomanda dunque a Berna di istituire un meccanismo di controllo della compatibil­ità delle iniziative con i diritti dell’uomo. “È importante – ha affermato – trovare una soluzione che consenta di preservare il valore democratic­o delle iniziative popolari garantendo anche la protezione dei diritti umani”.

Burkhalter respinge le accuse

Il ‘ministro’ degli Esteri Didier Burkhalter, in risposta al rapporto, respinge l’affermazio­ne secondo cui la Svizzera avrebbe “un approccio restrittiv­o nella concession­e dello status di rifugiato”, in particolar­e ai siriani. Il tasso medio di concession­e dell’asilo – afferma – è del 26% nel 2017 e del 43% per i siriani. Per quanto riguarda le iniziative popolari, Burkhalter risponde che “la Svizzera rispetta, e rispetterà anche in futuro, i suoi obblighi relativi ai diritti umani”. I conflitti tra una norma costituzio­nale e il diritto internazio­nale verranno affrontati “in modo pragmatico e nel rispetto della volontà popolare e dei suoi obblighi internazio­nali”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland