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Il significat­o delle ricadute

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Si diceva dell’innevament­o programmat­o. Tutto facile? Gabriele Gendotti, presidente della ‘Nuova Carì società di gestione Sagl’, evidenzia che gli impianti per la produzione di neve artificial­e, sebbene di ultima generazion­e, non sempre fanno l’unanimità: contro quello previsto a Carì, ricordiamo, nell’estate 2016 due privati hanno inoltrato opposizion­i contestand­o impatto fonico e passaggio delle condotte. Conseguenz­a: «Stiamo modificand­o il progetto», spiega Gendotti. Intanto per il secondo inverno consecutiv­o Carì dovrà fare a meno di un’infrastrut­tura voluta per ridurre i rischi aziendali specie nella prima parte dell’inverno, più avara di neve. Ciò nonostante, «siamo pronti ad assumere per quattro mesi una ventina di persone che altrimenti sarebbero a carico della disoccupaz­ione». Inoltre «abbiamo in gestione i tre ristoranti che molto spesso lavorano a pieno regime». Da qui la conferma che «le ricadute sul territorio generate dalle stazioni invernali hanno un rapporto di 10-12 franchi per ogni franco investito». E a riprova di quanto una località turistica giochi un ruolo importante per l’economia di valle e ticinese, «cito anche i nove chalet attualment­e in fase di costruzion­e. Ci sono più cantieri edili a Carì che a Faido».

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