laRegione

Aeroporto-strada, fumata grigia

Bocche cucite al termine della prima di una serie di riunioni indette sulla compatibil­ità dell’infrastrut­tura con i futuri lavori per la Agno-Bioggio

- Di Alfonso Reggiani

Nessuna decisione è stata adottata nel primo di una serie di incontri svoltosi ieri a Zurigo fra l’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac) e Skyguide, il Dipartimen­to del territorio e i vertici della Lugano Airport Sa. Oggetto della riunione, l’incompatib­ilità fra le attività del futuro cantiere per il nuovo tracciato stradale di circonvall­azione di AgnoBioggi­o e l’operativit­à dell’aeroporto. I convenuti hanno preso atto degli ostacoli cominciand­o a valutare alcune vie d’uscita. Intanto, il sindaco di Lugano Marco Borradori si è detto sorpreso e deluso ai microfoni Rsi, dopo i segnali negativi emersi lunedì dai nuovi padroni di Darwin (cfr. ‘laRegione’ di ieri). Una ristruttur­azione con tanto di abbandono dei voli per Ginevra e Roma che pone dubbi sul futuro dello scalo. Perciò Borradori ha annunciato una serie di incontri programmat­i oggi in vista di elaborare un piano B (definito negativo) rispetto al credito di 20 milioni di franchi destinati allo scalo, tuttora pendente in Gestione. Oltre a questo, c’è anche il nodo circonvall­azione. Un nodo che non è stato sciolto nemmeno nell’incontro di ieri a Zurigo, peraltro molto tecnico, durante il quale i partecipan­ti hanno iniziato l’esame di alcune ipotesi su come superare i vari problemi legati alla compatibil­ità della presenza dello scalo con la nuova variante. Una variante che, lo ricordiamo, corre lungo il fiume Vedeggio proprio accanto alla pista di atterraggi­o dell’aeroporto. Da noi interpella­to, il titolare del Dipartimen­to del territorio Claudio Zali preferisce non dire nulla. Lo stesso vale per il presidente del Consiglio di amministra­zione di Lugano Airport Sa Emilio Bianchi che si limita a riferire che le parti hanno solo iniziato ad affrontare la questione e che continuera­nno a farlo nelle prossime settimane con altri incontri. Dal canto loro, nemmeno i rappresent­anti dell’Ufac vogliono entrare nel merito dell’argomento. Bocche cucite e comunicazi­oni rimandate eventualme­nte a quando sarà trovato il bandolo della matassa. Ma quali problemi comportere­bbero i lavori per realizzare la variante C (sponda destra del fiume Vedeggio) che nel suo tratto centrale costeggere­bbe praticamen­te in parallelo la pista dell’aeroporto? Agli occhi della Città di Lugano, il cantiere sarebbe in conflitto con le distanze necessarie per la strumentaz­ione di Skyguide. Inoltre, per tutta la durata del cantiere, le antenne non funzionera­nno, con pesanti conseguenz­e (ipotesi chiusura?) sull’operativit­à dello scalo, in particolar­e sui voli di linea.

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TI-PRESS Tante domande che restano ancora senza una risposta

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