Con onore sì, ma battuti
L’Ambrì Piotta tiene testa ai campioni del Berna, ma un errore di Jelovac condanna i leventinesi alla sconfitta di misura
Ambrì – È la più classica delle sconfitte onorevoli, ma tale resta. Una sconfitta. Che fa malissimo, perché giunge al termine di un match in cui l’Ambrì Piotta fa gara alla pari con l’avversario. Non un avversario qualunque, visto che di fronte agli uomini di Cereda c’è nientemeno che il Berna campione svizzero, lo stesso Berna che comanda la classifica dell’attuale stagione regolare. Ma che alla Valascia, in diversi frangenti, deve anche difendersi con denti e unghie.
A metà partita, una carica alla balaustra al limite del regolare a centropista mette fuori causa Pinana
Anche con le cattive, come nel caso di Meyer, che a metà partita stampa Pinana sulla balaustra di centropista con un intervento al limite del regolare: dopo aver tentato di tornare in pista qualche minuto più tardi, il giovane difensore biancoblù, zoppicando vistosamente, lascia mestamente il ghiaccio per tornare nello spogliatoio. La sua partita finisce lì... Quella del resto della squadra biancoblù, di partita, dura invece tutti i 60 minuti dei tempi regolamentari. Perché dal primo all’ultimo secondo Emmerton e compagni sudano e si dannano l’anima, cercando in tutti i modi di scardinare la porta avversaria. Alcune delle migliori occasioni
sul fronte dei padroni di casa se le costruisce proprio il numero 25, ma per battere un Genoni formato extralusso ci vuole di più. Il Berna non sta comunque a guardare, piazzando pure lui qua e là qualche pericolosa zampata. Come quella in avvio di match assestata da Arcobello, che al 9’08” centra in pieno la traversa
con Conz ormai battuto. Lasciati alle spalle due tempi senza reti, ma con emozioni a generose manciate, il match prende ancora più quota nel terzo periodo, con due squadre consapevoli che a quel punto ogni minimo errore può rivelarsi fatale. E l’errore – un erroraccio – lo commette Jelovac, che si inventa uno sciagurato passaggio davanti allo slot che si trasforma in un assist in seconda per Kämpf. Quest’ultimo raccoglie il puck e lo scodella verso il liberissimo Ebbett, che da due passi fa secco il povero Conz, peraltro incolpevole e autore di una partita encomiabile. Nel concitato finale i leventinesi moltiplicano gli sforzi, Cereda chiama il timeout e toglie pure il portiere per mandare in pista un sesto uomo di movimento. Inizia l’assedio dalle parti di Genoni, ma nemmeno così le sorti del match cambiano. Squilla la sirena, e resta il rammarico per quell’unico grosso errore. Ma, appunto, troppo grande per restare impunito.