laRegione

La stampa d’Oltralpe sul caso Pro Tell: ‘opportunis­ta’ e ‘senza spina dorsale’

-

Ignazio Cassis, “un opportunis­ta che si lascia influenzar­e dalla pressione pubblica”, secondo la ‘Nzz’ di martedì. “È la dimostrazi­one che non ha spina dorsale”, per la verde Lisa Mazzone sulla ‘Tribune de Genève’ di ieri, riferendos­i all’iscrizione, poi ritirata, del neo consiglier­e federale alla Società per un diritto liberale sulle armi (Pro Tell). La stampa svizzero-tedesca aveva rivelato sabato scorso che nove giorni prima dell’elezione alla succession­e di Didier Burkhalter, Ignazio Cassis si era iscritto a Pro Tell. Cassis, tramite la Cancelleri­a federale, ha indicato che avrebbe valutato se rimanere o no nella Società e poi, lunedì scorso, che si era dimesso a causa “del dibattito pubblico in corso e della strumental­izzazione della sua adesione”. Proprio questo ‘tira e molla’ ha irritato la stampa d’Oltralpe: a un consiglier­e federale è infatti permesso far parte di una società o associazio­ne, purché non siano riscontrab­ili conflitti di interesse. Nel caso di Cassis il dubbio su una possibile parzialità era giustifica­to: il Consiglio federale deve adeguare il diritto svizzero alla direttiva europea sulle armi da fuoco, che prevede una legislazio­ne più severa. Pro Tell si è detta fermamente contraria a questo adeguament­o invocando anche un possibile referendum, il quale, se accettato, potrebbe anche mettere in discussion­e l’appartenen­za della Svizzera agli accordi di Schengen e Dublino. Si tratterebb­e insomma di una posizione delicata per il futuro ‘ministro’ degli Esteri Cassis. Il ‘Tages-Anzeiger’ ha poi indicato che già altri consiglier­i federali sono stati etichettat­i con dei soprannomi, coniati però durante tutto il loro mandato. Per Cassis ciò è avvenuto ancor prima della sua entrata in carica ufficiale prevista per il primo di novembre: “Con le sue dimissioni [da Pro Tell, ndr] gli si rimprovera di essere un opportunis­ta”. Sulla ‘Tribune de Genève’ di ieri sono poi apparse diverse affermazio­ni di politici: “Se Cassis si mostrerà altrettant­o fermo e coerente nelle negoziazio­ni internazio­nali, allora buonanotte”, ha detto il consiglier­e nazionale socialista argoviese Cédric Wermuth. Per Mazzone è invece “il segno di una mancanza di spina dorsale”. Anche secondo Géraldine Savary (Ps/Vaud), quello di Cassis è un modo di fare “opportunis­tico e deludente”. Uno dei pochi a difendere il nuovo ‘ministro’ degli Esteri è il vicepresid­ente del Plr Christian Lüscher: “Non mi si venga a dire che l’adesione a Pro Tell era per attirare voti dell’Udc. Li aveva già!”. Cassis non è ancora entrato in carica, ma dalle critiche è come se lo fosse già da anni. BARE

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland