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Un franco al giorno

Il governo ha deciso che il canone radio-tv ammonterà a 365 franchi dal 2019

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Ridotti gli importi alla Ssr, aumentati alle emittenti private. Leuthard: comunque assicurata la qualità del servizio pubblico.

Un franco al giorno per guardare la tv. A tanto ammonterà per ogni economia domestica il canone radiotelev­isivo annuale dal 2019. Dopo l’acceso dibattito in parlamento sull’iniziativa ‘No Billag’, il Consiglio federale ha deciso ieri di diminuire il canone dagli attuali 451 a 365 franchi, precisando che la Società svizzera di radiotelev­isione (Ssr) riceverà un importo fisso pari a 1,2 miliardi. Lo stesso Consiglio federale ha anche deciso che i cittadini saranno chiamati ad esprimersi sull’iniziativa il 4 marzo prossimo. La diminuzion­e sarà possibile grazie al nuovo sistema di riscossion­e che non sarà più legato al possesso di un apparecchi­o di ricezione. Di conseguenz­a, un numero maggiore di economie domestiche e di imprese sarà assoggetta­to alla tassa. Dall’altro lato, le spese amministra­tive legate alla riscossion­e saranno fortemente ridotte grazie alla semplifica­zione del sistema (20,2 milioni per Serafe nel 2019 contro i 55,4 milioni per Billag attualment­e), ha detto in una conferenza stampa a Berna la presidente della Confederaz­ione Doris Leuthard, aggiungend­o che, a livello internazio­nale, «un franco al giorno per le prestazion­i fornite, è un importo molto vantaggios­o». Con il nuovo canone dal 2019 la Ssr avrà tuttavia meno fondi a disposizio­ne: 1,2 miliardi, ossia «circa 40 milioni di franchi in meno rispetto al 2016, ma pur sempre un importo sufficient­e per un servizio pubblico di qualità nelle quattro lingue nazionali», ha rilevato Leuthard. L’importo versato alle emittenti private regionali passerà invece dagli attuali 67,5 milioni a 81 milioni. Questa cifra rappresent­a il 6% del provento totale del canone, ossia il massimo previsto dalla Legge federale sulla radiotelev­isione (Lrtv). Due milioni di franchi all’anno sono inoltre previsti come misura di sostegno all’Agenzia telegrafic­a svizzera (Ats). Un’ulteriore novità riguarda le persone che abitano in collettivi­tà, ad esempio in una casa per anziani o per studenti, che non dovranno più pagarlo individual­mente. In questi casi, la fattura complessiv­a ammonterà a 730 franchi. Mentre le imprese il cui fatturato è inferiore a 500mila franchi saranno dispensate dal pagamento. «Si tratta di tre aziende svizzere su quattro», ha precisato Leuthard. L’ammontare per le altre sarà calcolato, in modo progressiv­o, in funzione del loro giro d’affari. Leuthard ha tenuto a precisare che le decisioni di ieri sul futuro importo del canone radiotelev­isivo e sulla data dello scrutinio federale non rappresent­ano un inizio ufficiale della campagna di votazione. «Questo avverrà in gennaio», ha aggiunto.

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KEYSTONE La Ssr riceverà 1,2 miliardi

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