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Ticino e Sardegna uniti in un concerto a Minusio

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Musica, lingua universale che unisce popoli di tutto il mondo. Quest’anno la corale “I Ticines da Minüs” ha pensato di unire il Ticino alla Sardegna. L’annuale concerto nella chiesa parrocchia­le di Minusio si terrà sabato 21 ottobre alle 20 (entrata libera). Quali ospiti della serata ci saranno il Coro Val Genzana di Massagno e il Coro S’Ena Frisca di Putifigari (Sardegna Italia). Il Coro Val Genzana è una formazione mista composta da una quarantina di elementi. Il gruppo, che inizialmen­te portava il nome di “Corale Santa Lucia” ha iniziato la sua attività nel lontano 1941, con lo scopo di condecorar­e le funzioni religiose della parrocchia. Nel 1982 i soci decisero di cambiare la denominazi­one in “Coro di Massagno” allargando il repertorio anche ai canti popolari e profani. La formazione porta il nome “Coro Val Genzana” dal 2001, anno del 60° di fondazione. Il coro si è esibito sia in Italia sia all’estero (Ungheria, Repubblica Ceca) e, nel 2003, ha registrato il suo primo cd. Dal 1993 il coro è diretto dal maestro Fabio Valsangiac­omo. Il coro S’Ena Frisca di Putifigari nasce nel 1995 dall’iniziativa di un gruppo di giovani appassiona­ti del canto sardo, con l’intento di conservare e diffondere le tradizioni del paese e della Sardegna. Tuttora il gruppo è composto da 34 elementi che s’impegnano nello studio del canto tradiziona­le in lingua sarda, che con le sue varietà di sfumature culturali permette di presentare al pubblico un repertorio ricco di storia e di modi di vivere del popolo sardo. Il gruppo, nei suoi 22 anni di attività, si è esibito in Italia e all’estero. Attualment­e diretto dal maestro Dario Pinna, canta le gioie, i dolori e la speranza di una terra che vuole crescere, che vuol mostrare al mondo il suo grande valore, canta per diventare portatore di principi morali legati alla convivenza civile tra i popoli. Una serata certamente da non perdere. Un invito a partecipar­e numerosi all’evento, così da condivider­e assieme la gioia e le emozioni che il canto corale, nelle sue numerose sfaccettat­ure, può dare.

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