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Sui pendii del Ghiridone liberi dalla neve soccorrito­ri impegnati in un’ulteriore ricognizio­ne

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La speranza, si sa, è l’ultima a morire. Con questo spirito martedì mattina un gruppo di esperti della Colonna di soccorso del Cas Locarno, accompagna­to da alcuni agenti della speciale unità della Polcantona­le, è tornato a perlustrar­e due avvallamen­ti lungo le pendici del Ghiridone, versante Centovalli. Ma di Manuela Possessi, la 58enne di Brissago scomparsa il 22 giugno 2016 durante un’escursione sul dorsale della montagna che separa il lago e le Centovalli, nessuna traccia. Dopo aver mandato una foto ad un’amica che ritraeva la cima del Ghiridone, era calato, sulla sua sorte, il silenzio più assoluto. Più volte, lo ricordiamo, le operazioni di ricerca – condotte anche col supporto di esperti di soccorso alpino della vicina Italia e di numerosi amici e conoscenti della dispersa – sono state riattivate proprio nella speranza di riuscire a localizzar­e il corpo della sfortunata donna. Una delle ultime degne di nota risale agli scorsi mesi quando, grazie alla collaboraz­ione delle forze aeree, sono stati elitraspor­tati in quota diversi soccorrito­ri. Infruttuos­e, anche in quel caso, le perlustraz­ioni. La presenza di neve in alcuni canaloni aveva però impedito agli uomini sul terreno l’accesso a quelle aree discoste, assai impervie e quindi anche pericolose. Ieri l’altro, come detto, approfitta­ndo del bel tempo una decina di soccorrito­ri è tornata sul posto e ha ispezionat­o la pietraia stavolta libera dalla neve. Tra i sassi sono state rinvenute solamente ossa di animali. Nessuna traccia di resti umani. La ricognizio­ne ha richiesto una mezza giornata.

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