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Disagi e droga, un ‘mix’ da condanna

- SLI

Il tutto è partito – come ha ricordato durante la requisitor­ia il procurator­e pubblico Zaccaria Akbas – «da svariati controlli telefonici che riguardava­no alcuni spacciator­i albanesi attivi sulla piazza ticinese». Da lì – passando anche da un ‘collega’ ticinese preso e già condannato – si è arrivati anche ai tre uomini che ieri sono comparsi davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio presieduta dal giudice Marco Villa. Si tratta di un 43enne e di due fratelli, di 42 e 37 anni, tutti residenti nel Mendrisiot­to. Per i primi due, difesi dagli avvocati Gabriele Gilardi e Maurizio Pagliuca, l’accusa più grave mossa nei loro confronti è stata quella di infrazione parzialmen­te aggravata alla Legge federale sugli stupefacen­ti. Questo per aver alienato (ovvero venduto) un quantitati­vo di eroina quantifica­to nell’atto d’accusa in quasi 150 grammi. Il terzo, difeso dal legale Gianluca Molina e con un passato nelle forze dell’ordine, è stato invece condannato per infrazione alla Legge federale sugli stupefacen­ti per aver procurato a terzi qualche grammo di cocaina e per aver fatto da autista agli altri due durante alcune compravend­ite di droga. Per tutti gli imputati la Corte ha decretato pene sospese: 12 mesi (sospesi per 4 anni) al 43enne, 7 mesi (sospesi per 2 anni) al 42enne e 5 mesi (sospesi per 5 anni) al fratello 37enne. Per il terzetto, inoltre, è stato ordinato un trattament­o ambulatori­ale. Durante l’inchiesta si è potuto infatti appurare che lo stupefacen­te acquistato veniva in parte rivenduto e in parte consumato. In aula, nella fase dibattimen­tale, non si è d’altronde nascosto il passato difficile che hanno vissuto gli imputati: dalle problemati­che a livello familiare fino a quelle lavorative, o ancora un incidente domestico che ha portato alla parziale invalidità. Così come non si sono celati i vari precedenti: da quelli specifici a quelli di altra natura (come nel caso dell’ex agente di polizia). Le tre sentenze si sono dunque avvicinate alle richieste delle difese, le quali si sono battute per una massiccia riduzione delle pene proposte dal procurator­e pubblico. Pp che aveva chiesto 21 mesi di detenzione (almeno 10 da espiare) per il 43enne, 18 mesi di cui almeno 9 da scontare in carcere per il 42enne e tredici mesi interament­e da espiare a carico del 37enne. Sebbene la posizione di quest’ultimo fosse meno importante rispetto ai correi, pendeva infatti a suo carico una precedente condanna sospesa.

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TI-PRESS Tre pene sospese

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