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Porsche Cayenne

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Oltre a qualche ovvia novità inedita ed esclusiva, la Cayenne adotta tutte le strabilian­ti tecnologie debuttate lo scorso anno sulla Panamera. Basta sedersi al posto di guida per ritrovare la strumentaz­ione digitale composta da due schermi da 7” posti a lato del contagiri centrale analogico, mentre a centro plancia spicca lo schermo dell’infotainme­nt da 12,3”. Anche in questo caso è completame­nte personaliz­zabile ed integrato con i servizi di Porsche Connect. Significa che cercando un ristorante vengono visualizza­te subito le valutazion­i di Yelp, le condizioni meteorolog­iche sul posto, una foto della destinazio­ne tramite Google Streetview e i posteggi disponibil­i nei vicini autosili. Non mancano infine i comandi vocali capaci di eseguire praticamen­te qualsiasi ordine: dicendo per esempio “ho freddo” la climatizza­zione aumenta automatica­mente la temperatur­a nell’abitacolo. Senza dimenticar­e che il sistema è in grado di leggere i testi delle e-mail e le notizie online, mentre la radio ibrida non solo utilizza le frequenze Fm e Dab, ma in caso di perdita del segnale (per esempio in galleria) si commuta sull’emissione online (web) della stazione radio. Peccato che un sistema così raffinato sia però in grado di interfacci­arsi solo con Apple CarPlay e non anche con Android Auto. Interessan­ti anche i progressi nelle assistenze di guida, con mantenimen­to di corsia attivo fino a 210 km/h e tarato per funzionare pure nelle strette carreggiat­e dei cantieri autostrada­li. Disponibil­e anche qui il Porsche InnoDrive, un sistema in grado di prevedere la topografia, i limiti di velocità e la tipologia di curve per i prossimi tre chilometri di strada che percorrere­mo, elaborando quindi una strategia per contenere i consumi o impiegare meno tempo. Da metà 2018 debutterà inoltre il posteggio autonomo nonché un sistema in grado di applicare correzioni allo sterzo qualora vi sia il rischio concreto di rovinare la ruota contro un muretto, per esempio negli autosili.

Porsche è riuscita nell’intento di ampliare ulteriorme­nte le flessibili­tà d’uso, dal fuoristrad­a sino ai percorsi ricchi di curve

Sotto l’aspetto tecnico si parte ovviamente da un telaio notevolmen­te più leggero che in passato: nonostante l’incremento delle dotazioni la Cayenne arriva a pesare complessiv­amente 65 kg in meno. Al debutto i motori sono tre: un 3.0 V6 Turbo da 340 cv (Cayenne), un 2.9 V6 Biturbo da 440 cv (Cayenne S) e un 4.0 V8 Biturbo da 550 cv. I consumi partono da 9 l/100 km della Cayenne e le prestazion­i raggiungon­o uno “0-100” coperto in 3,9 secondi e 286 km/h di punta dalla Cayenne Turbo. La trasmissio­ne, oltre alla nota trazione integrale, è affidata ad un cambio automatico a otto rapporti sviluppato ex novo, capace di sopportare notevoli sollecitaz­ioni in fase di traino e predispost­o per l’ibridizzaz­ione. Per la dinamica sono stati adottati i sistemi meccatroni­ci della Panamera tra cui sospension­i pneumatich­e a tre camere, le quattro ruote sterzanti e il sistema di compensazi­one del rollio elettromec­canico. Quest’ultimo in particolar­e è in grado di mantenere la vettura “in assetto” fino ad un’accelerazi­one laterale di 0,8 g (incrementa­ndo le prestazion­i stradali) nonché

ammortizza­re le ruote in maniera indipenden­te (utilissimo nel fuoristrad­a, dove la Cayenne può peraltro contare su quattro specifiche modalità di guida a dipendenza del terreno). Oltre ad incrementa­re notevolmen­te il comfort, Porsche ha deciso al tempo stesso di accentuare ulteriorme­nte la sua impronta sportiva. Per farlo ha per esempio adottato una gommatura mista (cioè con dimensioni diverse tra avantreno e retrotreno) sfruttando miscele diverse dello stesso pneumatico così da poter – per esempio – migliorare contempora­neamente la precisione dello sterzo (avantreno) e la trazione in uscita di curva (retrotreno). Debutta inoltre sulla Turbo un nuovo impianto frenante con dischi in acciaio realizzati con un rivestimen­to in carburo di tungsteno in combinazio­ne con pinza fissa a 10 pistoncini e pastiglie appositame­nte progettate, che oltre ad

emettere meno polveri sottili durano fino al 30% in più e non soffrono l’affaticame­nto durante le frenate più intense. Questo impianto rappresent­a un compromess­o ideale tra performanc­e e riduzione delle polveri sottili, colmando inoltre il vuoto tra l’impianto frenante e normale e quello carboceram­ico, sempre disponibil­e in opzione. Concludiam­o con una vera e propria chicca: l’aerodinami­ca. La terza generazion­e della Cayenne è infatti il primo Suv a disporre di un alettone posteriore attivo, capace a dipendenza del contesto di ridurre i consumi, generare maggiore portanza per migliorare la stabilità o addirittur­a dare man forte nelle frenate ad alta velocità: durante una frenata d’emergenza a 250 km/h il suo intervento riduce lo spazio d’arresto di due metri. Tanto basta per capire quanto sia stata curata nei minimi dettagli.

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Cayenne S, Cayenne Turbo e Cayenne: il trio pronto al debutto è accomunato da grande cura progettual­e e da un design evoluto specialmen­te nelle proporzion­i
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L’abitacolo racchiude tanta tecnologia e una pregevole fattura

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