Sognare a Bellinzona
(...) ogni cosa, ne avevo citato nel Progetto di ricerca “Paesaggio e abitanti: la percezione sociale e la mobilità relazionale nella regione di Bellinzona”), tema il benessere e la cultura. E (mi) pongo domande pensando a un approccio libero, non condizionato e immaginando quali elementi (naturali e culturali) contribuiscono a fare dell’aggregazione bellinzonese una nuova realtà, una nuova città. Le officine dunque: – rappresentano un patrimonio, un valore di quale natura per la città di domani? – come/dove inserirle nel piano-paesaggio? – vista l’indecisione sul loro effettivo futuro, quali proposte alternative che vadano a vantaggio di tutta la regione e che possano fare da legante da Camorino a Claro? – come influisce e cosa richiede al territorio una qualsiasi modifica dello stato attuale? – quale importanza e quale influsso sull’intera regione potrebbe assumere il quartiere centro con la rinnovata stazione ferroviaria e terminal autobus? A questo punto… Come risponderebbero i cittadini di Bellinzona/centro? E quelli del quartiere Camorino? Come reagirebbero gli abitanti del quartiere Claro? Di Gnosca?... Bisognerebbe domandare a loro… Posso assicurare che si può, anzi, si deve tranquillamente, non solo rispondere ma pure reagire, criticare, proporre, provare: sta lì il senso della sperimentazione. In effetti in un recente simposio (Brno 5-6 sett. 2017) svolto sul tema ”Paesaggio al livello locale: la democrazia locale” sono uscite esperienze interessanti e illuminanti per la messa in opera del concetto paesaggio a livello locale facendo ricorso alla democrazia partecipativa. Esperienze che hanno dimostrato come sia possibile tenere in considerazione la dimensione paesaggio, fare una politica territoriale/culturale e ottenere dei risultati partendo dal basso. Si trovano sempre argomenti, strumenti, ispirazioni e supporto alle domande poste dalla politica del paesaggio. E costruire nel contempo la società, creare amicizie e portare il benessere. Costruire la nuova città nel caso di Bellinzona. Ma bisogna provare. Paesaggio-potere locale-democrazia è tema unificante. Promuovere quindi e sostenere le esperienze-paesaggio a livello locale ritenuta la città luogo privilegiato della democrazia, rispettando i diritti e i principi fondamentali (principi di umanità) sono le conclusioni uscite dal simposio dove i partecipanti si sono ritrovati concordi, oltre che sull’interesse del tema, sulla conoscenza reciproca, sull’utilità di scambiare esperienze e soprattutto (questo è emerso in tutte le esperienze proposte) sulla necessità di avere visioni, e anche di saper sognare. Non si può far sognare anche i bellinzonesi?