Leggi dello Stato e Stato di diritto
Per aver fatto entrare in Ticino una decina di migranti la granconsigliera Lisa Bosia Mirra ha voluto anteporre il diritto alla legge, incappando in una sentenza di condanna che lo storico Andrea Ghiringhelli, in un mirabile articolo della ‘Regione’ (12 ottobre), non vuole giudicare, ma commentare. Ne ricordo i passi essenziali: “Le leggi dello Stato sono assolute e vanno rispettate a prescindere da qualsiasi considerazione umanitaria: non rinvia ai diritti superiori, intangibili e inviolabili a cui le leggi dovrebbero conformarsi. [...] Il comportamento della signora Mirra, condivisibile o meno, è coerente con una corretta interpretazione dello Stato di diritto che ammette, anzi vuole, la disobbedienza qualora siano violati i diritti fondamentali superiori.[...] Vorrei invitare giudici e politici – auspica Ghiringhelli - prima di formulare giudizi definitivi [...] a uscire dagli uffici e recarsi, magari in piena notte, ad avvicinarsi a questi bambini, a queste giovani donne, a questi uomini e osservarli: non servono le parole, raccontano con gli occhi il loro smarrimento, la loro disperazione di esseri umani che, invece di trovare comprensione, incontrano muri, disprezzo e indifferenza. [...] Mai come in questi frangenti si misura la distanza abissale fra la generosità di tanti cittadini comuni e l’aridità di certa politica accecata dalla paura dell’Altro. Forse riusciremo a convincerci che certe sentenze suonano stonate, addirittura offensive della dignità delle persone. [...] Sì, perché la realtà ci dice che le cose non stanno esattamente come il giudice le ha descritte: ci dice soprattutto che è violentata la carta universale dei diritti del fanciullo di crescere in un clima di felicità, di amore e di comprensione. [...] È sorprendente come pure esponenti del liberalismo ticinese si ergano indignati a reclamare le dimissioni dal Gran Consiglio della deputata socialista,... rea di aver commesso un crimine... indicibile. [...].”