Il Consiglio federale apre all’alternativa treno-pullman
Il Consiglio federale propone di autorizzare autolinee a lunga percorrenza Il governo considera se liberalizzare il traffico passeggeri internazionale su rotaia, adeguandosi a una direttiva europea
Dal Ticino a Zurigo in bus, invece che in treno? È un’ipotesi che discende dall’intenzione del Consiglio federale di sviluppare il traffico dei pullman a lunga percorrenza, integrandoli nel sistema attuale dei trasporti pubblici. Il governo sta inoltre valutando se liberalizzare il traffico passeggeri internazionale su rotaia. Lo rivela un rapporto adottato mercoledì nella seduta dell’esecutivo e presentato ieri in una conferenza stampa. Secondo il Consiglio federale, il quadro giuridico in vigore per le linee nazionali e internazionali su rotaia e su strada si è dimostrato in linea di massima valido, ma i relativi mercati stanno evolvendo, ha spiegato il vicedirettore dell’Ufficio federale dei trasporti (Uft) Pierre-André Meyrat: le autolinee internazionali sono interessate da grossi cambiamenti a seguito della liberalizzazione introdotta in Germania e in Francia. Secondo il Consiglio federale, vi è un potenziale di sviluppo per le stazioni e le fermate delle autolinee. Il governo raccomanda quindi che le imprese interessate elaborino, insieme ai cantoni e ai comuni, standard minimi al fine di modernizzarle.
In questo caso sarà tuttavia mantenuto il divieto di cabotaggio, che proibisce ai fornitori esteri di effettuare trasporti all’interno della Svizzera. Con il suo mantenimento, si intende garantire che non vi sia una distorsione del mercato elvetico dovuta a dumping salariali, ha sottolineato Meyrat. Riguardo all’autorizzazione di autolinee nazionali a lunga percorrenza, il Consiglio federale mira a integrarle nel sistema esistente, facendo valere, anche per questi fornitori, gli abbonamenti generali e quelli a metà prezzo. Il governo non vuole però liberalizzare totalmente il settore, perché ciò pregiudicherebbe i progressi ottenuti dal sistema svizzero dei trasporti pubblici. Nel rapporto – redatto in risposta a due postulati del Consiglio Nazionale – viene trattato anche il traffico internazionale su rotaia: in questo settore i servizi di trasporto di viaggiatori sono attualmente possibili solo in cooperazione tra imprese svizzere e aziende estere. A questo proposito, il Consiglio federale sta esaminando l’introduzione di una liberalizzazione parziale nel quadro dell’Accordo sui trasporti terrestri con l’Ue, che consentirebbe la gestione di tali servizi da parte di un’unica impresa, comprendendo anche la possibilità di cabotaggio. Così anche le aziende ferroviarie elvetiche potrebbero effettuare trasporti all’interno di altri Paesi. L’esecutivo deciderà come procedere nel corso del 2018, dopo averne discusso con le varie compagnie di trasporti.