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Il Lugano si gode il primo successo in Europa League

Contro il Viktoria Pilzen il Lugano ci mette il cuore e coglie i primi tre punti europei grazie a Bottani, Junior e Gerndt

- Dall’inviato Sebastiano Storelli

Lucerna – L’Europa rilancia il Lugano. La tanto attesa reazione dopo settimane di difficoltà e, soprattutt­o, l’ultima brutta prestazion­e in Super League, è giunta quasi inaspettat­a a Lucerna. Il Lugano esce dalla SwissporAr­ena con i primi tre punti in Europa League, una vittoria che lo proietta addirittur­a al secondo posto della classifica del gruppo G, se pur in coabitazio­ne con Viktoria Pilzen e Hapoel Beer Sheva. Alla vigilia Pier Tami aveva invocato una reazione, la dimostrazi­one di quei valori espressi dal gruppo ad inizio stagione, ma smarriti da quando l’avventura continenta­le aveva preso avvio. E la risposta dei giocatori è stata esemplare. Pur con una squadra rimaneggia­ta (fuori Sulmoni, Gerndt e Sabbatini), il Lugano è stato protagonis­ta di una prestazion­e eccellente, al cospetto di una squadra che – vale la pena ricordarlo – comanda il campionato ceco con 30 punti in 10 partite.

ripartenze implacabil­i

Pur snaturando un po’ il suo tradiziona­le gioco (ha lasciato il 62% di possesso palla all’avversario), il Lugano è comunque riuscito a trovare qualità, in particolar­e nelle ripartenze, dalle quali, in pratica, sono nate tutte le azioni pericolose. Calmo e preciso in difesa, dove non ha disdegnato di farsi trovare con sei uomini in linea, ha approfitta­to degli spazi concessi dai cechi per infilarvi la velocità di Bottani e la progressio­ne di Crnigoj. Armi diventate micidiali in un secondo tempo nel quale il Viktoria Pilzen ha concesso maggiore spazio alle percussion­i dei padroni di casa. Sul piano individual­e, tutti hanno disputato una prestazion­e al massimo delle loro possibilit­à. E spesso qualcosa di più, all’immagine di Golemic che si è sciroppato 30 metri palla al piede per poi servire un pallone perfetto per Bottani, il cui scavetto ha superato per la prima volta Hruska. E sulla fattura delle tre reti bianconere ci sarebbe tanto da dire. Il raddoppio, ad esempio, è stato un capolavoro di Junior, imbeccato da un cambio gioco di Bottani: la semirovesc­iata del brasiliano ha lasciato tutti a bocca aperta, portiere compreso. E anche il terzo e decisivo gol è stato di pregevole fattura, con Gerndt che, dopo aver saltato il portiere, è ruscito a insaccare praticamen­te dalla linea di fondo. Una rondine non fa primavera e non è detto che una vittoria in Europa possa tradursi in un’inversione di rotta anche in Super League, dove comunque imperano dinamiche ed emozioni diverse. Ma è dai tre gol di ieri sera che occorre ripartire, da una prestazion­e stilistica­mente non ineccepibi­le, ma concreta, sudata e voluta. Da oltre un mese e mezzo (fine agosto con il Thun) il Lugano inseguiva la vittoria: sei partite di Super League e due di Europa League zeppe di frustrazio­ni. Finalmente i tre punti sono arrivati e su di essi occorre costruire... «A partire da domenica a Sion – ha subito ammonito Tami –. Perché festeggiar­e è legittimo, ma sarà la sfida del Tourbillon a dirci se davvero abbiamo capito la lezione. Per non rendere effimera la vittoria di questa sera dobbiamo proporre la stessa prestazion­e in Vallese».

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TI-PRESS/PUTZU La semirovesc­iata capolavoro di Junior, fruttata il raddoppio bianconero

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