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Al caseificio manca latte per poter partire

Ospedale di Faido, l’allarme lanciato dall’Associazio­ne dei nosocomi di valle Viva preoccupaz­ione espressa ieri sera all’assemblea tenutasi a Biasca. La conversion­e già certificat­a da documenti ufficiali dell’Eoc. Ora contatti con il Municipio.

- Di Mattia Cavaliere

È in corso uno smantellam­ento dell’Ospedale distrettua­le di Faido. L’allarme è stato lanciato ieri sera a Biasca dall’Associazio­ne per gli ospedali di valle, riunita in assemblea per discutere le prospettiv­e aperte con l’adesione all’iniziativa “Per cure mediche e ospedalier­e di prossimità”, lanciata la scorsa primavera dall’associazio­ne. La preoccupaz­ione del comitato guidato da Franco Celio e Tiziana Mona verte sulla sparizione di 15 letti (dei 30 esistenti ancora fino a questo mese di agosto nel capoluogo leventines­e) del reparto di medicina; letti ora assegnati alla riabilitaz­ione. Un provvedime­nto che, come riferito nell’edizione della ‘Regione’ di mercoledì, aveva suscitato la reazione del locale Municipio, deciso a far valere le proprie ragioni e a chiedere spiegazion­i all’Ente ospedalier­o cantonale, con copia al Dipartimen­to sanità e socialità.

‘La riabilitaz­ione è diversa’

I medici che operano in ambito ambulatori­ale, è stato sottolinea­to più volte

durante la serata, non sono in grado di confrontar­si con tutta una serie di importanti esigenze e casistiche. Ad esempio, è stato fatto notare, un edema polmonare non può essere curato in un reparto di riabilitaz­ione, come molte altre patologie, perché manca il personale medico e infermieri­stico adeguato.

Preoccupaz­ioni dunque riguardant­i una conversion­e dell’ospedale distrettua­le di Faido in clinica riabilitat­iva che è peraltro già certificat­a dai recenti documenti ufficiali del nosocomio che serve tutta la Leventina; documenti che già presentano l’intestazio­ne “Clinica di riabilitaz­ione Eoc”. L’Associazio­ne per gli ospedali di valle intende ora per prima cosa prendere contatto al più presto con il Municipio di Faido, per poi riservarsi di intraprend­ere altre azioni. L’obiettivo è appunto fronteggia­re una situazione considerat­a «molto preoccupan­te» per tutta la Leventina.

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TI-PRESS Faido, viva preoccupaz­ione sul futuro dell’Ospedale distrettua­le

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