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‘Una marcia in più’

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Sorpresi no, ma nemmeno al Dipartimen­to del territorio si aspettavan­o di poter constatare un migliorame­nto già nel 2016. «Non ci aspettavam­o questi dati per l’anno scorso – commenta Federica Corso Talento, capo dell’Ufficio della pianificaz­ione e tecnica del traffico del Dt –. Comunque dal 2014 è stata messa una marcia in più per cercare di contenere la mobilità insostenib­ile del trasporto individual­e motorizzat­o. Prima o poi qualche risultato doveva ben arrivare!».

Merito di quale strategia?

Abbiamo promosso misure concrete: si tratta da un lato di infrastrut­ture (e dunque opere che hanno una lunga degenza) e dall’altro di mentalità (cioè far capire alle persone che non sono imbottigli­ate nel traffico, ma che ne sono parte). Da qui la tassa di collegamen­to, le misure di mobilità aziendale, i nuovi concetti di trasporto pubblico su gomma. Nel frattempo ha aperto la galleria di base di AlpTransit, attendiamo quella del Ceneri, stiamo lavorando alla nuova generazion­e dei programmi di agglomerat­o ecc. Ci stiamo cioè muovendo su una molteplici­tà di fronti.

I risultati nel Sottocener­i si fanno sentire, mentre il Bellinzone­se s’ingolfa. Non è tempo di attivarsi anche lì?

Abbiamo già investito anche in questa zona, solo che lo vedremo nel rapporto del 2017. Su 22 comparti aziendali ticinesi (comprensor­i generatori di traffico, ndr), 20 hanno partecipat­o al programma di mobilità aziendale. Entro la fine del 2018 li avremo studiati tutti e potremo attivare le misure attingendo all’apposito fondo.

La popolazion­e aumenta, le immatricol­azioni pure... come uscirne?

Il traffico aumenta endemicame­nte: la popolazion­e invecchia e invecchia sull’automobile. Le persone anziane stanno meglio e si spostano di più. E quindi bisogna spostare queste persone su mobilità sempre più sostenibil­i. Il che non significa chiudere l’auto in garage e buttare le chiavi. Bensì imparare a usare l’intermodal­ità, cioè il mezzo giusto al momento giusto, risparmian­do tempo e soldi.

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