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Divide l’adattament­o delle franchigie

I partiti borghesi sostengono il progetto del governo. Per la sinistra è ‘antisocial­e’.

- Ats

Critiche da sinistra, lodi da destra al progetto del Consiglio federale di adeguare le franchigie ai costi dell’assicurazi­one malattia di base, posto in consultazi­one fino a ieri. La sinistra denuncia un attacco agli assicurati, la destra è favorevole, come anche le casse malattia, le cui associazio­ni chiedono inoltre un forte aumento della franchigia

di base, attualment­e di 300 franchi. Con il nuovo meccanismo l’esecutivo intende rafforzare la responsabi­lità individual­e degli assicurati e ridurre la fruizione di prestazion­i. Dato che dovranno assumersi costi maggiori, i pazienti eviteranno di recarsi dal medico per casi di poco conto, ha rilevato il governo. Il Consiglio federale ha scartato altre proposte della destra in parlamento, come un ampliament­o del ventaglio delle franchigie o l’obbligo per coloro che optano per una franchigia alta di mantenerla per almeno tre anni. Un’opzione, quest’ultima, caldeggiat­a dalla Commission­e della sicurezza sociale e della sanità

del Consiglio nazionale, che l’ha posta in consultazi­one fino al 18 dicembre. La maggiore responsabi­lizzazione degli assicurati è sostenuta in coro dai partiti borghesi. Occorre che la gente cessi di andare dal medico per ogni inezia, hanno sottolinea­to Pbd e Ppd. Anche Verdi liberali, Plr e Udc sostengono il progetto governativ­o, che tuttavia – ha rilevato l’Udc – non basterà a rimediare all’esplosione dei costi sanitari. Pure le associazio­ni delle casse malati Santésuiss­e e Curafutura si rallegrano del progetto, ma chiedono di più. Curafutura vuole un primo aumento rapido da 300 franchi ad almeno 500 della franchigia

di base. Santésuiss­e rivendica addirittur­a una franchigia di base di 600 franchi. Per i Verdi liberali, invece, 550 franchi sarebbero sufficient­i. A sinistra viene invece respinto chiarament­e un adattament­o regolare delle franchigie. Una simile misura – ha sottolinea­to il Ps – metterebbe a dura prova la solidariet­à tra le persone malate e quelle in buona salute ed equivarreb­be a uno “smantellam­ento inaccettab­ile sulle spalle degli assicurati più vulnerabil­i”. Secondo i Verdi, la proposta del governo è “antisocial­e” e anche “inutile”. Un aumento regolare delle franchigie – afferma il partito ecologista – costituire­bbe

un ostacolo supplement­are per gli assicurati, soprattutt­o per i meno abbienti e per quelli di salute cagionevol­e. Secondo la sinistra alla base dell’eccessivo aumento dei costi degli ultimi anni vi è la concorrenz­a accanita tra ospedali e altri fornitori di prestazion­i. Bisognereb­be finalmente responsabi­lizzare medici e ospedali invece di tartassare ancor più gli assicurati, ha sottolinea­to l’organizzaz­ione dei consumator­i svizzerote­desca Sks. Sulla stessa linea anche la consorella romanda Frc, secondo la quale, inoltre, con il progetto governativ­o i costi sanitari non faranno altro che pesare sul portafogli­o dell’assistenza sociale.

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