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Si conferma il buon momento del commercio estero svizzero

- ATS

Berna – Terzo trimestre dinamico per il commercio estero svizzero: le esportazio­ni si sono attestate a 54 miliardi di franchi, il 2,5% in più dello stesso periodo dell’anno precedente, tenuto conto delle correzioni per i diversi giorni lavorativi. Le importazio­ni sono da parte loro salite del 7,4% a 45,4 miliardi, informa l’Amministra­zione federale delle dogane (Afd). In termini reali – ossia con i valori corretti in base all’evoluzione dei prezzi sulla base di valori medi – la progressio­ne è rispettiva­mente dell’1,4% (export) e dell’1,6% (import). Il saldo della bilancia

commercial­e è sceso da 10,3 a 8,5 miliardi. La tendenza favorevole che si osserva dall’inizio dell’anno è proseguita fra luglio e fine settembre, pur a un ritmo meno sostenuto, mette in rilievo l’Afd. Per quanto riguarda le esportazio­ni, i vari settori hanno vissuto un’evoluzione eterogenea. Sono arretrati i segmenti gioielli (-17%) e carta (-2%). Stabili (+1%) i prodotti chimici e farmaceuti­ci, che con 23,9 miliardi rappresent­ano la parte del leone, mentre crescono alimentari e tabacco (+4%), strumenti di precisione (+4%), materie plastiche (+5%), macchine

ed elettronic­a (+5%), veicoli (+5%), orologeria (+5%), metalli (+12%) e tessili (+27%). A livello regionale, si mantiene più o meno costante l’export verso l’Europa (+1%), mentre sale quello diretto in Asia (+7%) e Nordameric­a (+4%). Riguardo ai singoli paesi possono essere osservati con interesse Cina (+14%), Germania (+3%), India (+6%), Regno Unito (-3%), Italia (+6%) e Russia (+31%). Sul fronte delle importazio­ni la crescita più consistent­e è da attribuire ai gioielli (+20%). In netta progressio­ne sono anche

i metalli (+12%), prodotti chimici e farmaceuti­ci (+11%), prodotti energetici (+10%), tessili (+9%), macchine ed elettronic­a (+8%), nonché materie plastiche (pure +8%). Progredisc­ono anche alimentari (+5%), strumenti di precisione (+4%) e carta (+3%), mentre arretrano veicoli (-1%) e orologi (-15%). Per quanto concerne la provenienz­a dei prodotti va segnalato il calo del Nordameric­a (-10%) a fronte dell’avanzata dell’Asia (+17%), con la Cina a +6%. L’Europa segna +6%, sulla scia del +7% della Germania.

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TI-PRESS Orologeria in ripresa

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