Fra ‘Don Giovanni’ e la musica svizzera
Per chiudere la sua lunga stagione 2016/2017 la Fenice di Venezia, dopo aver salutato con successo al Malibran il trionfo dell’opera corta, nuova sfida della lirica per conquistare il pubblico giovane presentando in un’ora ‘Eccessivo è il dolor quand’egli è muto’ dal Lamento di Procri di Francesco Cavalli con la nuova potente musica di Silvia Colasanti, e l’interessante ‘Cefalo e Procri’ (col libretto di Rinaldo Küfferle e musica di Ernst Krenek, presentato proprio a Venezia il 15 settembre 1934), ha chiuso la stagione operistica con il ‘Don Giovanni’ di Wolfgang Amadeus Mozart, nella pluripremiata edizione firmata da Damiano Michieletto per la regia, Paolo Fantin per le scene, Carla Teti per i costumi. L’opera, che sarà in scena fino al 26 ottobre, è qui stravolta da un’idea registica brutalmente realistica che nulla lascia al dettato di Da Ponte e Mozart, trasformando l’inquietante libertino in un fumettistico e poco credibile eroe del male. Si pensi a un finale senza Statua e senza cena, con il commendatore pianto in bara dalla figlia Donna Anna e con Don Giovanni e Leporello a scopare in una camera giocando stupidamente con i doppi sensi. Di più Don Giovanni è il Mandrake della situazione costringendo tutti i personaggi sotto il suo ipnotico potere. Non convincono il freddo Adrian Sâmpetrean nel ruolo di Don Giovanni, e i soprani Francesca Dotto e Carmela Remigio nei rispettivi ruoli di Donna Anna e Donna Elvira, e pure il tenore Antonio Poli in quello di Don Ottavio. Discutibile anche il baritono Omar Montanari, più guitto che cantante nel ruolo di Leporello. Stefano Montanari alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, ha trasformato l’opera in uno spettacolo di varietà, togliendo a Mozart tutto quello che Mozart ha scritto. In generale uno spettacolo da applausi per il pubblico meno attento e in cerca di facili emozioni. Domani, sabato, alle 20, la Fenice presenta infine ‘Un secolo di musica svizzera (1917-2017)’ nelle Sale Apollinee. Si tratta di un concerto con musiche di Antoine Fachard, Arthur Honegger, Michael Jarell, Frank Martin, Wladimir Vogel eseguite dalla Ex Novo Ensemble. Un’occasione unica per riflettere sulla musica di un paese sempre alla ricerca di nuovi suoni.