Smog da maniere forti
Decretati gli 80 orari su A2 e Superstrada nel Mendrisiotto. Pronta la fase due
Tutti a 80 chilometri all’ora. Davanti ai grafici delle polveri fini stavolta il Dipartimento del territorio (Dt) non ha potuto fare altro che applicare le misure ‘forti’. Da ieri a mezzogiorno, quindi, si circola a velocità ridotta sul tratto meridionale dell’autostrada – da Chiasso al Ponte diga di Melide – e sulla superstrada Mendrisio-Stabio. Solo i mezzi di soccorso, della Polizia e dei Pompieri fanno eccezione. Mentre per i Tir è vietato il sorpasso. «Era nell’aria», commenta il direttore del Dt Claudio Zali. Del resto, i picchi di smog invernale registrati dalle centraline sul territorio del Mendrisiotto a partire da mercoledì non lasciavano scampo. Giovedì si sono toccati i 171 microgrammi per metro cubo a Mendrisio e i 156 a Chiasso. Valori che veleggiano, dunque, ben oltre la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo, che fa da spartiacque per l’Ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico: di fatto oltre il minimo legale. E se è vero che le condizioni meteorologiche non hanno aiutato – la pioggia, attesa, ancora non è arrivata –, sullo stato della qualità dell’aria, ammette il Dipartimento in una nota, si è avuto un “acuto e repentino peggioramento”. D’altro canto, la cappa che pesa sulla Pianura Padana non risparmia neppure il Ticino, soprattutto nella sua propaggine sud. E non è neppure una questione di impianti di riscaldamento – limitati a 20 gradi centigradi negli edifici del Cantone –, visto le temperature esterne. Non resta, insomma, che lasciare l’auto in rimessa (se possibile) e preferire bus e treni, o almeno il ‘car pooling’ (l’auto condivisa), per spostarsi: l’esortazione dell’autorità cantonale alla popolazione è chiara. Anche perché se la situazione non migliorerà si alzerà l’asticella delle misure: il consigliere Zali su questo punto è perentorio. «Se si va avanti con valori così elevati e la meteo non cambia, lunedì, con ogni probabilità, sarà ordinata la fase due – preannuncia il ministro –. Quindi si parte con il blocco dei diesel e il trasporto pubblico gratuito». Come mai non si è abbinato subito per lo meno il provvedimento sui veicoli diesel (euro 3 e inferiori) come a fine gennaio? «Occor-
rono almeno due giorni di superamento dei valori. E di venerdì, con il fine il settimana alle porte, è un po’ più difficile da attuare», ci spiega il direttore del Dipartimento. Ad oggi chi è al volante ha mostrato di adeguarsi agli 80 orari, come alle altre misure? «In base al rapporto redatto sull’effetto delle misure introdotte a fine gennaio – ci conferma Zali –, si è visto che il rispetto dei limiti di velocità è stato tutto sommato più che soddisfacente». Quanto alle ricadute sulle sostanze inquinanti, aiuta? «Diciamo che se ne producono meno di nuove e si rimescolano meno le polveri fini depositate a terra. Alla fine è un problema di ricambio di aria».
Di fatto in 24 ore ci sono state una buona e una cattiva notizia: la riduzione del traffico, soprattutto nel Mendrisiotto, da un lato, e il picco di smog dall’altro. «La situazione odierna è la conseguenza di una estremizzazione dei fenomeni meteorologici: non siamo più inquinatori di prima. Dirlo sarebbe veicolare un messaggio sbagliato – rende attenti il capo del Dt –. In realtà, la qualità dell’aria negli ultimi 15 anni è migliorata: abbiamo meno giorni all’anno oltre i limiti. Inoltre, abbiamo risanato edifici e promosso un programma di incentivi da decine di milioni di franchi. Poi si comprano auto meno inquinanti. Non di meno il fenomeno meteo ci ricorda che la nostra attività risulta essere comunque inquinante; e se l’aria non cambia i valori sono destinati a salire». L’ente pubblico fa di più, il cittadino si comporta meglio, ma non basta. «Pensando al Mendrisiotto, non possiamo fare astrazione dalla nostra collocazione geografica – annota Zali –. Non mi spiego, altrimenti, la differenza odierna fra i dati delle polveri fini di Luganese e Mendrisiotto». Devono aiutarci anche da oltreconfine. «Occorrerebbe che anche la Lombardia, che pure ha fatto scattare misure urgenti già la settimana scorsa e che ha parecchie industrie e altri numeri, adotti lo stesso livello di incentivi. Per cambiare le cose, in ogni caso, ci vorrà una generazione».